mercoledì 18 luglio 2018

Quattro brevi e spassionati consigli cinematografici

Ciao a tutti! Oggi volevo rubare questo spazio per parlarvi di quattro film usciti di recente, che poco o niente hanno a che vedere col mondo nerd, ma che hanno comunque lasciato il segno. Nell'ordine parlerò di Lady Bird, Scappa - Get Out, Chiamami col tuo Nome e Un Sogno Chiamato Florida.


Se siete a corto di idee su cosa guardare in queste giornate estive eccovi quattro film acclamati dalla critica che hanno monopolizzato l'ultima notte degli Oscar, collezionando nomination e anche qualche statuetta. Non si tratta esattamente di titoli sulla bocca di tutti poiché sono estranei ai canoni del cinema mainstream, quindi credo che meritino, almeno su queste pagine, il giusto tributo.

Lady Bird
Si é trattato sicuramente del film più atteso dal pubblico, dato che i critici lo hanno glorificato fin dalla prima proiezione. É stata ostinatamente pubblicizzata come la miglior pellicola degli ultimi anni, ma sarà veramente così? Posso dirvi con sicurezza che non è un brutto film: la tematica della ragazza ribelle che vuole evadere dalla provinciale realtà della cittadina dove vive (Sacramento), la fotografia curata nei dettagli e l'interpretazione da Oscar di Saoirse Ronan sono fantastiche, ma secondo me non bastano per elevarlo al rango di cult.
La scena che mi è più piaciuta e che mi ha coinvolta a livello emotivo è stata quella finale, nella quale (spoiler, ma non più di tanto) Lady Bird sperimenta per la prima volta il dolore provocato dal distacco dalle proprie radici, quando fino a poco tempo prima non vedeva l'ora di reciderle. C'è da dire che mi sono immedesimata nella figura di Lady Bird e pure nella sua ultima versione, Christine. Chiunque cresca in provincia ben sa quanto sia difficile sognare in grande o perfino avere una personalità difforme da quella socialmente accettata. Lady Bird anela a un'istruzione e a una vita nella distantissima ma culturalmente vivace New York, ma i suoi genitori la spingono a frequentare un college di seconda categoria e a trovare un lavoro modesto in fretta. Tematiche, purtroppo, molto sentite anche da noi. Degno di nota il piccolo ruolo dell'amante musicista e menefreghista, interpretato da Timothée Chalamet, ultimamente apprezzatissimo nell'ambiente indie e non solo, ma che preferisco in altri contesti (vedi il terzo film dell'elenco).


Genere: commedia, drammatico
Voto: 6,5/10


Scappa - Get Out
Le scene iniziali sono molto serene e scherzose, ma il nome del film è molto spoileroso e fa presagire le peggiori cose. Si tratta della storia del fotografo afroamericano Chris Washington (Daniel Kaluuya, che era candidato all'Oscar per il miglior attore protagonista) che parte assieme alla fidanzata Rose (Allison Williams, la Marnie di Girls) per un weekend nella casa dei suoceri, lui neurochirurgo e lei ipnoterapista. La loro accoglienza è calorosa, ma Chris rimane turbato dall'inusuale comportamento della domestica e del giardiniere, entrambi neri, che sembra siano stati privati di qualsiasi emozione.
La suocera nota che Chris fuma, e quindi fa di tutto per proporgli una seduta di ipnosi per farlo smettere. Lui non ne vuole sapere, all'inizio, però una notte la donna lo coglierà in contropiede per sottoporlo all'ipnosi. Il metodo risulterà efficace nello sconfiggere la sua voglia di fumare, ma questa sinistra seduta segnerà l'inizio di un incubo a occhi aperti.
Ancora una volta, l'empatia che riusciamo a provare di fronte alla situazione del protagonista è la vera carta vincente; per non parlare dei livelli di originalità difficilmente riscontrabili nelle altre pellicole del genere horror, anche perché l'ironia pervade il tutto e lo rende più realistico e inquietante. Ve lo consiglio se siete stanchi dei soliti filmetti dell'orrore sulle possessioni sataniche o sui luoghi infestati, che personalmente mi fanno sbadigliare anche soltanto a sentirli nominare.


Genere: thriller, horror, satirico
Voto: 8/10


Chiamami col tuo Nome
Che dire: Luca Guadagnino è il regista italiano più chiacchierato del momento. Presto uscirà il suo remake di Suspiria, celebre successo di Dario Argento, che è già stato visto e apprezzato da, per farvi un esempio eclatante, Quentin Tarantino. Ma è grazie a Chiamami col tuo Nome, storia d'amore ambientata "da qualche parte nel Nord d'Italia" negli Anni '80, tra l'adolescente Elio (interpretato da Timothée Chalamet, candidato agli scorsi Oscar come migliore attore protagonista) e Oliver, uno studente universitario americano (Armie Hammer), che Guadagnino è riuscito a entrare nel cuore di critica e pubblico.
Una sonnacchiosa estate lombarda è allo stesso tempo contorno e protagonista della storia, nella quale e anche grazie alla quale nasce e cresce un legame fortissimo, inizialmente platonico, tra i due. Dato che l'ormai adulto Oliver è ospite della famiglia di Elio soltanto per un breve periodo per poi tornarsene negli States, la loro passione é destinata a essere fugace. L'elaborazione di questa inevitabile fine viene resa indimenticabile anche grazie alle sagge parole di conforto dispensate dal padre di Elio, un buon uomo di vedute talmente aperte da risultare all'avanguardia anche ai giorni nostri, e alla disperazione totale egregiamente espressa dal primo piano di Timothée durante la scena conclusiva. Guardando questo film nella giusta ottica e immergendovi nelle sue atmosfere, proverete le stesse sensazioni del protagonista: quelle travolgenti, a tratti deliranti, che ognuno di noi, senza distinzioni di genere o di orientamento sessuale, ha provato/proverà/dovrebbe provare sperimentando il primo amore.


Genere: drammatico, sentimentale
Voto: 9/10


Un Sogno Chiamato Florida
Catturata dalla fotografia colorata e vivace, nonché dalla tatuata protagonista dai capelli color turchese, non mi aspettavo di incontrare delle tematiche così poco leggere e dissonanti. Il New York Times l'ha definito come il film più allegro e allo stesso tempo il più straziante dell'anno, e non posso essere più d'accordo di così. La vera protagonista è Moonee, la tipica bambina pestifera che ne combina di tutti i colori e vive, assieme alla scapestrata madre, in un motel, completamente lilla, gestito da Bobby, custode dal cuore tenero interpretato da Willem Dafoe. Halley, la mamma, è il peggior esempio di madre a cui si possa pensare, e allo stesso tempo fa di tutto per la propria figlia, la ama e cerca in tutti i modi di farla stare bene.
Viene rappresentato lo squallore della periferia in tutta la sua crudezza, sebbene sia stemperato dalle tinte pastello e contenuto e ridipinto dal custode, che cerca di dare una mano il più possibile.
Purtroppo, però, alcune situazioni sfuggono di mano e Halley, la mamma, verrà messa con le spalle al muro a causa delle sue innumerevoli mancanze in qualità di educatrice.
Vi assicuro che, anche se detestabile, la figura di Halley è spassosissima, per non parlare di Moonee e della sua gang, le cui marachelle superano spesso il limite del lecito. Non potrete fare a meno di provare un potente moto di affetto per i protagonisti, Bobby incluso.


Genere: drammatico, commedia
Voto: 9/10


Spero di avervi incuriosito almeno un po' e spero anche che abbiate apprezzato questo nuovo, chiamiamolo così, format. Quattro consigli cinematografici slegati tra loro ma che ci tenevo a farvi conoscere e che probabilmente non avrebbero mai avuto un posto singolo in queste pagine.
Per il resto vi diamo appuntamento alla prossima!

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