venerdì 9 gennaio 2015

La morale dei LEGO

Ciao paperotti e buon anno!
Siamo ormai da una decina di giorni in questo 2015 e questa è la prima volta che ci vediamo.
Eh, lo so.. Sono i postumi dei festeggiamenti.. Beh, allora? A voi come va?
Oggi sono qui per parlarvi di quei piccoli mattoncini con cui sicuramente abbiamo avuto tutti a che fare almeno una volta nella nostra vita.
Ovviamente sto parlando dei LEGO!


Ma perché, direte voi, parlare proprio dei LEGO adesso?
Il motivo è molto semplice, per lo stesso discorso spiegato QUI, quando mi appassiono ad un film o una serie TV, con wikipedia o IMDb alla mano, mi spulcio tutti i ruoli recitati in precedenza da un attore. Anche sta volta stiamo parlando di Chris Pratt e scopro che ha doppiato il protagonista di The LEGO Movie, film che avevo mancato alla sua uscita su grande schermo, decido quindi di recuperarlo.
Da pigrone provetto, ovviamente, me lo guardo in italiano consapevole che quindi di Chris Pratt non sentirò nemmeno la voce (forse :P), unica cosa presente nel film.

Ma facciamo prima un bel passo indietro, come sempre nella metà degli anni 80, dove una mia versione più giovane muove i primi passi nel mondo e inizia a giocare con i famosi mattoncini.
Di episodi legati ai LEGO ne avrei a bizzeffe ma, come sempre, non sono qui per annoiarvi, non preoccupatevi.
Vi citerò giusto un paio di set che mi sono stati regalati e ai quali ero particolarmente legato, come ad esempio la mitica (per me) macchina gialla!
Immancabile compagna del mio minifigure (come li chiamano ora) preferito che... no, non è quello/a della foto, bensì una specie di teenager americano con i jeans (pantaloni blu) e il classico giubbotto da liceale, quello rosso con le maniche bianche solamente al contrario, era bianco con le maniche rosse.
La parte bianca era di una divisa da infermiere a cui avevo tolto i braccini bianchi e messo quelli rossi, attorno alla croce rossa avevo disegnato uno scudetto immaginando che fosse lo stemma della scuola (e fantasia portami via).
All'occorrenza diventava James Bond Jr, Marty McFly o qualsiasi altro protagonista delle mie avventure, lo ricordo con tristezza perché, purtroppo, l'ho perso. :'(
Eh all'epoca non c'erano i set ispirati ai grandi brand come adesso, al massimo c'era Robin Hood, iniziavano ad arrivare i primi pirati ma come sempre il grande classico che non poteva mancare era Il Castello Medioevale!

era proprio questo!! che ricordi!!

Ricordo che questo castello, che sinceramente ricordavo più grande, mi venne regalato Natale e rimase montato in salotto per un bel po' di tempo, finchè non mi venne il pallino creativo e provai a rimontarlo in maniera diversa, non è proprio questo lo spirito dei LEGO? :)

Crescendo le passioni un po' cambiano, certe cose vengono lasciate indietro ma sotto sotto, ciò che portiamo nel cuore, si sa, torna sempre a galla ed infatti all'annuncio di LEGO Racers per la prima PlayStation la passione tornò a farsi sentire forte!
L'idea di base era ottima, ricordo però che non appagò a pieno la mia voglia di costruire e gareggiare (come diceva lo slogan) come la intendevo io. Ok, non mi aspettavo una piena libertà nella costruzione dei veicoli ma, nonostante si potesse usare praticamente ogni pezzo, i paletti messi per la resa finale del kart facevano in modo che le creazioni fossero un po' a senso unico.
Una cosa comunque va riconosciuta a questo gioco: è stato uno dei primi videogame basati sui LEGO e sicuramente uno di quelli che avuto maggior successo ed è grazie a lui se ora abbiamo una sfilza di titoli LEGO disponibili praticamente per ogni piattaforma.
Giochi che ho sempre snobbato fino a qualche mese fa, quando col il Plus per PSVita mi sono stati regalati LEGO Batman 2 e LEGO Harry Potter 5-7, nei quali mi sono immerso con vero piacere.

Il successo è talmente dilagante che oltre ai numeroso giochi si è ben pensato di fare anche un film, ed eccoci tornati all'argomento sovrano di oggi!


La storia all'inizio sembra banalotta ma nasconde una morale che emerge via via che ci si avvicina all'epilogo. Il succo è l'essenza vera e propria dei LEGO.
La vicenda si svolge in una città che viene rappresentata come lo stereotipo dell'ordine e della perfezione, tutte le cose sono costruite in maniera impeccabile e tutti seguono le ISTRUZIONI per costruire le case, le auto, gli oggetti, tutto insomma (una critica alla società media che ascolta la stessa canzone, guarda lo stesso show in TV e a cui piace quello che viene imposto dall'alto).
Ma c'è un gruppo di persone che non vuole seguire le istruzioni e preferisce improvvisare, sono i Mastri Costruttori che da sempre sono in lotta contro Lord Business, presidente di tutto il mondo dei LEGO che recentemente ha messo le mani su un'arma pericolosissima che potrebbe porre la parola fine all'immaginazione dei Costruttori: il KRAGLE!
Un profezia, però, dice che ci sarà un prescelto, chiamato lo Speciale che otterrà il Pezzo Forte e potrà sventare il pericolo.
Qui entra in scena il nostro protagonista, Emmet, il più medio del popolo medio, che di speciale non ha proprio nulla. Per errore diventerà lui il portatore del Pezzo Forte e grazie all'aiuto di Wildstyle e degli altri costruttori (tra cui Batman, Silente e Gandalf) riuscirà a sconfiggere il male.


Come dicevo, più ci si avvicina alla fine e più si inizia a cogliere la morale del film, la vera essenza del gioco dei LEGO e cioè che, sebbene i set vengano venduti con le istruzioni per montare le costruzioni come da figura, il vero divertimento sta nel creare cose nuove.
L'intera storia è infatti immaginata da un bambino, Finn, che si mette a giocare nella perfetta città LEGO del padre, decidendo di disobbedire alle sue regole e creare cose fantasiose, come un robo-pirata (Barbacciaio, doppiato in originale da Nick Offerman, il Ron Swanson di Parks & Rec), oppure di mischiare le ambientazioni mettendo un drago sulla cima di un grattacielo.
Impensabile anche, secondo la stretta logica del padre, che il protagonista sia un comune manovale, uguale a tanti altri manovali presenti nella città.
E così si scopre che il KRAGLE altro non è che la colla usata dal padre per fissare in modo permanente i mattoncini, uccidendo per sempre la creatività ma, grazie al Pezzo Forte (il tappo della colla) il piccolo Finn riuscirà a far tornare al padre la voglia di giocare e di costruire cose strane con i suoi adorati mattoncini LEGO.

Senza sapere nulla di tutto ciò mi sono messo a vedere il film sapendo, in cuor mio, che sarebbe stato una puttanata per sfruttare il marchio, in realtà sono felice di essermi dovuto ricredere.
Nonostante il tema della redenzione paterna e un ritorno all'infanzia sia un leitmotiv molto inflazionato nelle commedie per famiglie, mi sento di dire che questo si tira un po' fuori da coro.
Se amate i LEGO vi consiglio di vederlo per passare un paio d'ore immersi nei ricordi perché, vi assicuro, il film è pieno di piccole citazioni che non potete fare a meno di cogliere, su tutte l'omino spaziale anni 80, con l'immancabile casco rotto e la stampa sulla maglia sbiadita.


Con Benny (l'omino spaziale) vi saluto! Statemi bene ;)

PS Ah si! Alla fine la voce di Chris Pratt c'è, nei titoli di coda canta la canzone originale del film (che durante il film è stata tradotta).


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