The Ranch: vecchie facce, nuova serie

Hola! Che international che sono! Mah.. il vero problema è non sapere mai come iniziare un post in modo originale, vabbè! Andiamo al sodo che è meglio. Eh, lo so! Ultimamente sono un po' monotematico ma che ci volete fare? Quando un paio di mesi fa sottoscrissi l'abbonamento a Netflix con il mese gratuito non pensavo diventasse una droga fino a questo punto! Diciamola tutta, è pure una droga economica, quindi tanto meglio! Quindi eccomi qui, quest'oggi, a parlarvi di un'altra serie originale Netflix che ho da poco finito di vedere: The Ranch.

Già dai primi trailer, di cui mi consigliava la visione Netflix, avevo capito che questa era una serie che valeva la pena vedere. Il cast, prima di ogni altra cosa, ha giocato un ruolo fondamentale vista la presenza di due mie care e vecchie conoscenze già protagoniste nel mio adorato That '70s Show.
Non tanto per Ashton Kutcher, che nel corso degli anni si è visto spesso su schermo (posso citare anche Fatti, Strafatti e Strafighe, The Butterfly Effect, Due Uomini e Mezzo e il recente Jobs), ma (e soprattutto) per Danny Masterson, che, dopo averlo visto nei panni di Hyde, l'avevo letteralmente perso di vista (non è che non abbia fatto nulla, diciamo che non ha fatto nulla che ho visto, ecco). Anche i baffi di Sam Elliot non erano affatto nuovi. Se possiamo far finta di non averli visti in Hulk (del 2003), di sicuro ci ricorderemo dello Straniero in Il Grande Lebowski. I più attenti lo ricorderanno anche nel ruolo de "l'altro Ron" in Parks & Recreation, serie di cui non smetterò mai di decantarne la comicità (ne parlavo QUI). Tra l'altro ho beccato proprio The Ranch a rubare le battute di Parks & Rec ma questa è un'altra storia. A chiudere il quadretto familiare c'è Debra Winger, nome che avevo già sentito spesso ma che, purtroppo, non avevo mai visto in azione.

La serie inizia con Colt (Ashton Kutcher), star del football ai tempi del liceo ma con una rovinosa carriera successiva, che torna mogio mogio al ranch di famiglia. Qui si ricongiunge con il padre, Beau (Sam Elliot), e il fratello, Rooster (Danny Masterson), che cercano di far sopravvivere l'azienda agricola di famiglia nonostante i tempi duri. La madre, Maggie (Debra Winger), invece gestisce un bar in città e da tempo non vive più col marito, nonostante siano rimasti in ottimi rapporti.. di letto!
Se le prime puntate sono tutte incentrate sulla rivalità tra il padre padrone e il figlio tornato all'ovile, con tanto di gag di quest'ultimo sulla sua goffaggine nello svolgere anche i lavori più semplici, andando avanti con la serie si delineerà una trama orizzontale più definita e si vedrà l'entrata in scena di nuovi personaggi che andranno a popolare questa sit-com. Questa netta divisione si fa sentire soprattutto perché rende la prima parte poco interessante e, oserei dire, abbastanza noiosa.
La tenacia, però, viene premiata con una seconda parte molto più divertente e godibile che ci porta ad un finale aperto che ci metterà la voglia di scrivere a Netflix chiedendo di rendere disponibili da subito gli episodi della seconda parte. Si, perché qui non si parla di stagioni ma di "parti". I primi 10 episodi sono infatti contrassegnati come "parte 1". Informandomi in giro per la rete non sono riuscito a capire a cosa si riferiscano in quanto le opinioni sono piuttosto discordanti. Che questi episodi compongano la prima parte della prima stagione? Oppure la prima parte dell'intera serie? Non so, chi vivrà vedrà! (Ovviamente se ne sapete qualcosa vi invito a farmelo sapere).

Io non posso che consigliarvi questa serie se, come me, avete amato That '70s Show. Non è che c'entri molto ma solo il fatto di avere di nuovo su schermo alcune facce note mi ha sicuramente spinto a vedere e a godere di questa sit-com. E poi chissà? Magari nella prossima parte vedremo altre facce provenire direttamente dal Wisconsin degli anni 70, come suggerisce questo tweet di Laura Prepon.

Staremo a vedere! Nel frattempo vi saluto e alla prossima!

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