martedì 27 febbraio 2018

Everything Sucks! Anche questa serie?

Ben tornati carissimi amici! Oggi un articolo veloce veloce da leccarsi le orecchie, per rimanere in tema di tormentoni anni 90. Si, perché oggi parliamo di Everything Sucks, nuova serie originale Neflix che ci farà riassaporare il gusto degli anni 90.
Il titolo significa letteralmente "tutto fa schifo", ma si riferisce a se stessa?


Ok, scherzi a parte, diciamo subito quello che è giusto, la serie non fa schifo. Si lascia guardare, intrattiene, diverte e in alcuni momenti fa fare delle grasse risate. Ma, se si scalfisce la superficie, è facile notare che è una serie costruita per andare a battere su certi tasti. Proprio come la prima stagione di Stranger Things (e in parte anche la seconda) inseriva volutamente dei richiami a film e serie TV anni 80 per risvegliare l'effetto nostalgia, anche Everything Sucks tenta la stessa strada ma con la decade successiva. Il problema, a mio avviso, è che gli anni 90, sebbene siano passati ben vent'anni, sono ancora troppo vicini a noi e le citazioni, almeno per me, mi hanno lasciato soltanto un "ehmbè?".
In una scena, ad esempio, il protagonista sta scappando e un'altra ragazza del gruppetto gli urla "corri Forrest!", citando ovviamente Forrest Gump. Su due piedi non ho colto la citazione come un omaggio al film del 1994 ma, semplicemente, un modo per prendere in giro qualcuno che corre senza motivo che si usa ancora tutt'oggi, sebbene siano passati effettivamente 24 anni. O anche il riferimento a Pulp Fiction e la sua famosa citazione ad Ezechiele 25:17 interpretata originariamente da Samuel L Jackson, non hanno l'effetto desiderato. Senza parlare della musica, in una puntata una canzone degli Oasis è praticamente la colonna portante dell'intero episodio, ma il brano sembra troppo recente per poter far scattare quell'effetto amarcord. Insomma per me, che gli anni 90 li ho vissuti in pieno essendo nato nel 1982, più che un effetto revival mi ha suscitato un effetto "già visto, già sentito", cosa che la già citata Stranger Things non aveva fatto, forse perché negli anni 80 ero effettivamente più piccolo e il ricordo che porto con me è molto più "magico".

Considerazioni personali a parte, la serie soffre comunque di qualche diffettuccio, ad esempio i protagonisti. I personaggi sono scritti in modo da far tornare alla mente certe figure storiche del decennio di riferimento ma il risultato non è che una pallida parodia facilmente smascherabile.
Ad esempio il trio di protagonisti formato da Luke, Tyler e McQuaid sono palesemente le copie del trio di geek di Freaks And Geeks, Sam, Neal e Bill. La protagonista femminile, Kate, invece ricorda fortemente Dustin di Stranger Thing, ehm, volevo dire Joey Potter di Dawson's Creek, col suo vizio di portarsi i capelli dietro le orecchie, gesto che negli anni ha reso Katie Holmes insopportabilmente antipatica. Concludono la rosa di protagonisti gli equivalenti dei freak di Freaks And Geeks, ossia Oliver ed Emaline, quest'ultima la classica fighettina alla moda anni 90. Oliver forse è l'unico che, al posto di sprizzare anni 90, è il nostalgico della situazione essendo più associabile alla decade precedente. Oltre ad essere praticamente la fotocopia di Steve di Stranger Things, richiama fortemente anche il personaggio interpretato da Judd Nelson in Breakfast Club, John Bender.

Che dire in conclusione? La serie, come dicevo, è comunque divertente ma se cercate una bella storia potete tranquillamente guardare altrove. I 10 episodi che compongono la serie volano via, forse, anche troppo velocemente quindi, una chance, fossi in voi, gliela darei comunque.
Detto questo, cari paperotti e care paperette, io vi saluto e ci vediamo alla prossima! Ciao!



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