Bentornati da queste parti. Oggi torniamo a parlare di Netflix e delle sue opere originali create appositamente per la piattaforma on demand. Ideato da Brian Yorkley e basato sul romanzo di Jay Asher, 13 (TH1RTEEN R3ASONS WHY) è la serie del momento e tutti dovrebbero vederla.
In realtà non ho 13 motivi per guardare questa serie ma il titolo ci stava. In realtà basterebbe solamente un motivo per guardare questa serie ossia il tema trattato. Un tema che è molto vivo e forte ai giorni nostri e, nonostante la serie sia ambientata negli Stati Uniti, non si discosta da quella che è la realtà anche nella nostra penisola. Bullismo e suicidi dovuti al bullismo. Un tema delicato ma che questa serie ha saputo trattare molto bene, in maniera, ovviamente, drammatica e sensibile che non può lasciare indifferente lo spettatore.
Hannah Baker è la protagonista di questa storia, una ragazza carina, simpatica, proveniente da una normalissima famiglia, frequenta una buona scuola, ha un lavoro part-time che le piace. Sembrerebbe tutto perfetto ma qualcosa l'ha portata a togliersi la vita. Il motivo? I motivi sono 13 e sono registrati sulle audiocassette che Clay Jensen trova davanti la porta di casa una sera.
Clay inizia ad ascoltare la prima cassetta e già da subito si capisce il profondo dolore e sconforto in cui cade il protagonista maschile di questa serie. La voce di Hannah è come una fitta al cuore per il ragazzo e le sue parole lo sono ancora di più. Ogni lato delle cassette racconta un episodio che è successo negli ultimi due anni. Episodi gravi, drammatici, presi con leggerezza dalla gente che invece doveva capire e stare vicino alla ragazza che non è riuscita a trovare una via d'uscita se non nella morte prematura.
Si parte da cose apparentemente banali, come una foto scattata per gioco al parco in cui si vedono le mutandine della ragazza in modo del tutto privo di malizia, stava solamente scendendo dallo scivolo. Ma la stessa foto nella mani sbagliate e accompagnata da una maldicenza possono trasformare la spensierata vita di una liceale in un inferno di risatine e parole alle spalle. La cosa non finisce qui dato che poco dopo il suo nome appare in una lista indicandola come "il miglior culo della scuola" e quindi oltre alle risatine partono anche le mani morte, le avance, le parole non proprio carine da parte dei compagni. Tutto prosegue in maniera esponenziale arrivando perfino alla peggior cosa che una ragazza potrebbe subire. Una cosa che non può e non deve rimanere impunita come invece stanno cercando di fare i protagonisti degli episodi delle cassette, per paura di venir incolpati della morte di Hannah anche se responsabili "solamente di cose di poco conto". Ma Clay non la pensa così, lui farà di tutto per battersi in onore e in ricordo di Hannah.
Una corsa a perdi fiato attraverso i 13 episodi, ognuno dei quali ti lascia con un sentimento diverso. A volte provi pena per la ragazza, altre volte rabbia nei confronti dei compagni, in altri ti ritrovi a pensare che ad un certo punto Hannah abbia esagerato nei confronti di certe persone che in realtà volevano solo esserle amiche ma ormai il danno era stato fatto, le ferite erano troppo profonde e non c'era più possibilità di fidarsi di nessuno.
E Clay? Cosa ha fatto Clay per finire nelle cassette? La stessa domanda se la pone pure lui dato che solo i colpevoli, i protagonisti delle cassette, possono ascoltare quei nastri. Lui non si dà pace e vuole scoprire la verità ma ascoltare la voce registrata di Hannah è troppo doloroso. Un dolore per lui ma un dolore anche per noi che man mano che passano le puntate ci siamo affezionati ai ragazzi e alle loro storie.
Io vi consiglio vivamente la visione di questa serie perché tratta veramente bene un tema davvero importante e attuale. Nessuno merita di essere bullizzato e meno che meno arrivare a togliersi la vita per questo motivo. Molti stanno suggerendo di rendere la visione obbligatoria di questa serie nelle scuole. Non lo so, vi ricordate come eravate voi a scuola o com'era la vostra classe? Un ragazzo preso singolarmente può capire il valore di questa storia. Una classe è un'unica entità, una massa stupida che riderebbe sopra a certe cose. Questo è sbagliato ma in fondo lo sappiamo bene, presi singolarmente sono tutti bravi ragazzi, in branco invece si dicono e si fanno cose che non dovrebbero nemmeno essere immaginate. La storia di Hannah ci insegna anche questo.
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