sabato 13 gennaio 2018

Black Mirror stagione 4: la nostra classifica

Oggi parleremo di una serie che è sulla bocca di tutti: Black Mirror. Mi soffermerò però soltanto sulla nuova uscita, ossia la quarta stagione, che ha ricevuto numerose critiche da parte dei classici "espertoni" di serie tv, che dicono abbia perso lo smalto che aveva in passato.
Ma avranno ragione loro? Vediamolo insieme in una piccola recensione spoiler-free!


6 - Metalhead
É la storia di tre "sopravvissuti" che giungono a un magazzino abbandonato per recuperare un oggetto misterioso, che verrà rivelato soltanto alla fine, il quale dovrebbe aiutare la sorella di uno dei tre a sopravvivere (non si sa bene a cosa). Peccato che, quasi a compimento dell'operazione, due di loro vengano brutalmente uccisi da un robot quadrupede da guardia - somigliante a un cane - che dà poi una spietata caccia all'unica superstite.
L'ambientazione post-apocalittica è favolosa ma non opportunamente spiegata, e secondo me è questo il vero punto debole dell'episodio. Un'altra particolarità è che è tutto reso in bianco e nero, forse per renderlo più angosciante. L'episodio è diretto da David Slade, regista di Hard Candy e di alcuni episodi di Hannibal e American Gods, e non c'è nulla da eccepire in quest'ambito: il livello di tensione rimane alto per tutto il corso dell'episodio. Però, senza avere alcuna spiegazione sul background, rimane un semplice episodio incentrato su un gioco di "guardie e ladri", quindi sull'azione fine a sé stessa, e il finale l'ho trovato troppo affettato e, fondamentalmente, banale. Spero che in futuro venga realizzato un episodio con ambientazione post-apocalittica che ci faccia un po' dimenticare questa puntata.


5 - Arkangel
Arkangel narra la storia di Marie, madre della piccola Sara, che un giorno si perde e, come normalmente accade, la mamma viene divorata dal terrore. Solo che, una volta ritrovata la figlia, decide di fare in modo che ciò non succeda più, e le fa impiantare un microchip per vedere tramite gli occhi delle stessa Sara e monitorare le sue condizioni vitali e il livello di stress.
Questa tecnologia sperimentale ha addirittura un filtro per le situazioni stressanti (ad esempio censura, assurdamente, un cane che abbaia contro la figlioletta lungo la strada che la porta alla scuola). Sara viene quindi cresciuta in un'invisibile campana di vetro, e a questo grosso handicap si aggiunge il fatto che Marie non abbia molta voglia di recidere questo "cordone ombelicale" che le legherà per molto tempo, perfino quando Sara diventerà adolescente. Si tratta di un episodio che dona tanti spunti di riflessione, come nei classici episodi alla Black Mirror (e diversamente da Metalhead), l'ho quindi apprezzato molto proprio per questo motivo, anche se sa un po' di "già visto".


4 - Hang the DJ
É considerato da molti come uno tra i migliori episodi di sempre: questo giudizio però non mi trova molto d'accordo. Il titolo non c'entra molto con la storia narrata, che è una storia d'amore in un contesto nel quale è la tecnologia a farla da padrona nei rapporti tra innamorati.
L'innovazione consiste in un dispositivo, praticamente un'evoluzione degli attuali siti d'incontri, che in base a un algoritmo fissa all'utente le relazioni con uno/a sconosciuto/a, proprio nel senso che gli dà una scadenza, al termine della quale i due piccioncini devono passare a qualcun altro. Protagonisti di Hang the DJ sono Frank e Amy, due ragazzi costretti a passare una sola notte insieme per poi dirigersi verso altre relazioni, decisamente più lunghe e meno piacevoli. L'attrazione tra loro rimarrà però forte, e come dei novelli Romeo e Giulietta faranno di tutto per ritrovarsi, nonostante le imposizioni dell'inflessibile sistema. Ho colto una velata critica verso i sistemi di social dating, che diventando man mano più raffinati intrappolano le vite dei loro utilizzatori nei loro freddi algoritmi. Anche grazie alle riflessioni che la visione dell'episodio comporta, posso definirla come una storia godibile ma non l'ho trovata particolarmente entusiasmante.


3- Crocodile
Si tratta di un altro episodio che fa riflettere: ambientato nella glaciale Islanda, inizia con l'uccisione, da parte di un ragazzo strafatto alla guida di un'auto, di un ignoto ciclista. Assieme al ragazzo, Rob, c'è Mia, la protagonista dell'episodio, che verrà persuasa dall'amico/fidanzato ad occultare il cadavere della vittima dell'incidente e a scappare senza avvisare nessuno.
Viene poi fatto un salto temporale di qualche anno, nel quale vediamo che Mia, ormai divenuta una rispettata donna di carriera con marito e figli, si incontra di nascosto con Rob, un uomo sempre più dilaniato dal proprio passato. Egli le comunica la decisione di raccontare l'accaduto alla moglie del ciclista, che ne ha denunciato la scomparsa ed è convinta sia ancora vivo. E già qui vediamo una grande differenza tra due caratteri con sensi di colpevolezza opposti: Rob è ancora disperato a distanza di anni, mentre Mia non è nemmeno scalfita dal rimorso, impegnata com'è a mantenere una facciata di algida perfezione. Da questo punto di rottura in poi, Mia rimarrà intrappolata in un processo vorticoso di distruzione della propria coscienza. Il finale, in questo caso, è ben pensato e... uno sfiorato capolavoro di malvagità. La tecnologia in Crocodile passa quasi in secondo piano, ed è bello staccare un attimo la spina dalle tematiche legate all'ultra-tecnologia per soffermarsi sul'eterno conflitto delle emozioni umane e sull'introspezione.


2 - Black Museum
Inizialmente può apparire come un'accozzaglia di idee precedentemente scartate per renderle il fulcro di un intero episodio, e qui inserite un po' a casaccio con il pretesto dell'esposizione al museo: è forse questo il caso della prima tecnologia della quale parla il direttore del museo, ma le successive invenzioni sono il fulcro di Black Museum.
Si tratta di un super episodio che raccoglie cimeli e riferimenti ad altre puntate, non solo di questa stagione ma anche delle precedenti, e questa caratteristica è piaciuta molto ai fan. In parole povere, parla delle vette di un'ingiustificata malvagità alle quali un uomo può arrivare in nome della scienza, e non vi è dato sapere di più, se non avete visto l'episodio. La crudeltà delle tematiche trattate avvicina questa puntata ai fasti di alcuni episodi storici di Black Mirror, e credo che anche per questo piaccia parecchio alla gente.


1- U.S.S. Callister
Ebbene sì, in questo caso, secondo il mio modesto parere, è il primo episodio della stagione a guadagnarsi la prima posizione del podio. Ammetto che già dai primi fotogrammi del trailer ero già elettrizzata alla prospettiva di un episodio dallo stampo sci-fi, e queste aspettative non sono state affatto deluse. Uno dei protagonisti è Robert Daly, programmatore e co-fondatore di una ditta informatica che ha sviluppato Infinity (che qui in Italia crea una buffa coincidenza essendo il nome di una delle rivali di Netflix), un'innovativa piattaforma di gioco online nella quale i giocatori vengono catapultati in una fittizia realtà parallela che viene da loro percepita come se fosse reale.
Egli, a differenza del carismatico e chiassoso socio James Walton (Jimmi Simpson, che non ha certo bisogno di presentazioni), fatica a farsi valere all'interno dell'azienda. Si scopre così che tiene nascosta al proprio domicilio una versione offline di Infinity, nella quale sfoga le sue frustrazioni verso il socio e i suoi sottoposti, in qualità di capitano della navicella che dà il nome alla puntata (un evidentissimo omaggio a Star Trek). La nuova arrivata Nanette (Cristin Milioti, ossia la Madre di How I Met Your Mother) incapperà accidentalmente in questo oscuro segreto, e in modo indiretto contribuirà allo smascheramento/distruzione del diabolico sistema di gioco del sig. Daly, nel quale c'è più carne al fuoco di quanto inizialmente sembri. Si tratta di un episodio che sovverte l'impostazione classica di un episodio di Black Mirror, e proprio per questo funziona alla grande. Insomma, abbiamo trovato il San Junipero della quarta stagione.

E con questo è tutto, per ora, spero di aver spiegato ogni episodio a sufficienza, evitando gli spoiler a favore di coloro che non sono ancora riusciti a vedere la stagione. Se non siete d'accordo con me fatemelo pure sapere. Alla prossima!

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