Mettiamo subito in chiaro che il film é liberamente ispirato alla sua controparte letteraria, e non ripercorre passo per passo l'omonimo primo volume della trilogia dell'Area X (saga della quale consiglio l'acquisto, in particolare, per le fantasmagoriche copertine come quella che potete ammirare qui sotto, disegnata da Lorenzo Ceccotti). Avendo letto i libri molto tempo fa, all'inizio pensavo di non ricordare poi così bene la trama, visti alcuni accadimenti e certi dettagli che non mi tornavano, ma poi mi sono resa conto che è una cosa voluta. Questo è un punto a favore del regista, dato che mi sono annoiata fino allo sfinimento leggendo il secondo e il terzo volume, quindi ben venga questa rivisitazione originale e angosciosamente spettacolare.
L'intreccio non è lineare: iniziamo la storia con la biologa Lena (Natalie Portman), mentre viene interrogata sulla sua missione da poco conclusa, attorniata da persone in tute anti-radiazioni. La spedizione, che viene poi spiegata in dettaglio, è l'infiltrazione nella cosiddetta "Area X", una zona anomala in continua espansione, fatto che preoccupa i ricercatori della Southern Reach, che hanno l'incarico di tenerla sotto controllo. I fenomeni riscontrati sembrano inspiegabili e in pochi tornano vivi dopo essersi addentrati nei suoi meandri. Uno dei pochi sopravvissuti è il soldato Kane (Oscar Isaac), il marito di Lena, che tornerà dalla sua amata dopo un anno dalla fine della spedizione della quale era a capo, ma quello che resta di lui lo rende una persona totalmente diversa da quella che era partita: anche la sua salute è in pessimo stato per colpa di un'apparente intossicazione da radiazioni.
Le scenografie e la colonna sonora sono suggestive, rendono piena e viva la visione che Garland ha dell'Area X e, secondo me e molti altri, al cinema avrebbero amplificato l'esperienza audiovisiva dello spettatore. Un vero peccato anche secondo il regista, che avrebbe preferito venisse distribuito al cinema anche al di fuori degli Stati Uniti. Complessivamente il mio giudizio è più che positivo, ne consiglio la visione anche ai non appassionati dei generi sci-fi e fantascientifico: gli attori, in particolare la Portman e Isaac, sono estremamente ispirati e rendono alla perfezione l'ampio spettro emotivo dei protagonisti. Inoltre trovo, stranamente, più emozionante e coinvolgente la pellicola rispetto al suo fratello cartaceo; spero vengano realizzati gli altri due film per completare la trilogia della quale non sono riuscita a completare la lettura.
In definitiva, date sempre fiducia al grande visionario Alex Garland. Alla prossima recensione, amici!
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