sabato 11 marzo 2017

La fine di un'epoca? Logan - The Wolverine

Ben tornati carissimi amici ma soprattutto carissime amiche dello Stagno per le Papere.
Oggi parliamo dell'ultimo film del mutante artigliato uscito la settimana scorsa. Ultimo, a quanto pare, in tutti i sensi. Ma sarà vero? Ci crediamo? Ecco cosa penso dopo aver visto Logan.
(In forma lieve ma sono presenti alcuni spoiler, avvisati!).


Il film, come preannunciato nella scena post titoli di coda alla fine di X-men: Apocalypse (ne parlai anche QUI), racconta la storia di X-23, una bambina mutante di nome Laura che ha gli stessi poteri rigenerativi di Wolverine, con tanto di artigli. Ma facciamo un passo indietro.
I fatti narrati si svolgono nel 2029, tramite alcuni dialoghi e telegiornali di sottofondo veniamo a sapere che i mutanti sono in via d'estinzione. Quelli ancora in circolazione stanno morendo e sono anni che non nasce un bambino speciale. Nel frattempo troviamo il nostro Wolvie a El Paso, in Texas, che conduce una vita tranquilla lavorando come autista di limousine, lo vediamo comunque molto invecchiato e sembra anche che il suo potere rigenerativo perda qualche colpo. Inoltre sta tenendo al sicuro oltre il confine col Messico il Professor X, Charles Xavier, ormai novantenne e sofferente di attacchi psichici che nuocciono a lui e a chi gli sta intorno.
Vita tranquilla è un eufemismo dato che sembra abbia, come sempre, una calamita per i guai.
Tra scazzottate finite male con teppisti ispanici e ingaggi di lavoro, Logan viene avvicinato da una donna messicana che chiede il suo aiuto. Apparentemente vuole solo un passaggio per il North Dakota, del resto lui è un autista, ma sotto c'è dell'altro. Questa donna messicana lavorava come infermiera in una struttura, la Transigen, in cui venivano condotti esperimenti sui geni mutanti e dove hanno creato, a tutti gli effetti, una nuova generazione di bambini speciali usando il DNA di mutanti tra cui quello di Wolverine. Con altre colleghe è riuscita a far scappare i bambini ma si sono divisi e persi di vista dandosi appuntamento, appunto, in North Dakota, in un posto chiamato Eden. Con lei c'è la piccola Laura, una ragazzina di 11 anni taciturna e misteriosa. Quando gli scagnozzi della Transigen, ingaggiati per recuperare i bambini, uccidono l'infermiera messicana, lei seguirà Logan fino al nascondiglio in Messico incontrando finalmente Xavier con il quale era in contatto telepatico da giorni. Purtroppo gli scagnozzi della Transigen hanno seguito le sue tracce e, dopo una scena spettacolare in cui scopriamo che Laura è a tutti gli effetti la figlia di Logan, il terzetto formato da Logan, Xavier e Laura si mette in viaggio per raggiungere l'Eden.

Non voglio dilungarmi ulteriormente sulla trama dato che mi sembra già di aver scritto più del dovuto. Anche cercando di tagliare qualcosa mi sembra il minimo per capire bene il punto di partenza del film che abbiamo di fronte. Un film molto più crudo e cattivo dei precedenti (V. M.14) farcito da tantissime scene di combattimento davvero belle e coreografiche.
La piccola Dafne Keen, al suo esordio cinematografico, ha saputo trasmettere tutto il dolore e la rabbia di una bambina nata e cresciuta in un centro genetico. Anche nelle scene di combattimento ha saputo rendere bene il ruolo che le è stato affidato. Una vera rivelazione e un ottimo esordio per questa giovane attrice, senza dubbio spero che le venga affidato nuovamente il ruolo di Laura/X-23 in film futuri. E spero ce ne siano in quanto ho visto questo come una sorta di passaggio di testimone dato che sarà, a tutti gli effetti, l'ultima avventura con Hugh Jackman nei panni di Wolverine. Data la scelta di trama spero proprio che lo sia poiché un ulteriore film con Logan andrebbe a spazzare via completamente i sentimenti esternati in questa pellicola, soprattutto nel finale, davvero molto commovente. Il giusto epilogo per il filone (o timeline) degli X-men del presente  iniziato nel 2000 con la prima trasposizione cinematografica degli X-men, insomma quello con Stewart nei panni di Xavier e McKellen in quelli di Magneto, contrapposto agli X-men del passato con McAvoy nei panni di Xavier e Fassbender in quelli di Magneto che, invece, sicuramente continuerà con nuove avventure.

Logan - The Wolverine ha un forte sottinteso, neanche troppo velato, sul valore della famiglia e su come i mutanti debbano darsi man forte tra loro in un mondo che ancora non riesce ad accettarli nonostante l'imminente estinzione. Il fatto che, per motivi di trama, Xavier venga presentato come il padre di Wolverine fa pensare ad un giusto collegamento. Non è forse vero che Xavier ha sempre trattato tutti i suoi studenti come se fossero realmente suoi figli? Fattore per cui fa ancora più male e tristezza quando si viene a sapere che la maggior parte dei mutanti sono morti proprio per causa sua, durante una delle sue crisi psichiche.  Il film in generale è molto triste e sofferto, sia Xavier che Wolverine sono allo stremo delle forze, sul finire della loro lunga vita ma, nonostante tutto, sempre desiderosi di portare a termine i loro obiettivi e i loro ideali, ognuno con i propri metodi, ovviamente. Forse è proprio per questo motivo, il far vedere anche il lato più sofferto dei nostri eroi, che ho apprezzato davvero molto questa pellicola che ripeto essere un degno epilogo per la saga dei mutanti.


Volutamente non ho voluto dirvi nulla sul cattivone/boss finale, per non rovinarvi il gusto di scoprirlo. Per me è stato veramente bello capirlo da solo in una scena che vi lascerà con la mascella spalancata (anche se basta guardare il cast su Wikipedia per rovinarsi la sorpresa).
Vi consiglio vivamente la visione di questo film e ancora una volta esalto la bravura della 20th Century Fox nella realizzazione dei film targati Marvel (Marvel Studios, prendete esempio!).
Io vi saluto e ci vediamo alla prossima!


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