Qui amiamo follemente le donne in ogni loro sfaccettatura e non solo l'8 marzo! Ne è la prova la rubrica de La paperetta del mese, in cui ogni mese diamo il giusto tributo ad una donna (reale) che amiamo e apprezziamo particolarmente (date un'occhiata QUI). Ma oggi volevo fare qualcosa di diverso, per festeggiare al meglio volevo parlarvi di quelle donne che non potranno mai entrare a far parte de La paperetta del mese, ossia le donne immaginarie, virtuali, letterarie o disegnate ma che non hanno nulla da invidiare a quelle reali.
Iniziamo dicendo che non è assolutamente una classifica. Ho le mie preferenze, senza dubbio, ma ho voluto parlarvi di questi personaggi in ordine puramente casuale. Ce ne sarebbero tante altre che mi piacciono ma ho preferito parlare solo di alcune di loro per tenermi spazio di manovra per gli anni prossimi (non è una promessa). Siamo pronti? Cominciamo!
SAMUS ARAN
Samus Aran, la cacciatrice di taglie protagonista della saga di Metroid, è sicuramente uno tra i miei personaggi videoludici preferiti di sempre. Lei, tra l'altro, è stata l'unica donna virtuale che "rischiava" di finire nella rubrica de La paperetta del mese. Samus è stata una delle prime donne, se non la prima, protagonista di un videogioco, apparsa per la prima volta nel 1986 su Metroid per NES. Il giocatore era all'oscuro che la protagonista fosse una donna fino alla fine quando, dopo mille peripezie, finalmente si toglie il casco e mostra la sua folta chioma fluente ad 8 bit.
I giochi dedicati alla bionda spaziale sono molti ma sicuramente i titoli che porto maggiormente nel cuore sono quelli che compongono la trilogia Prime, con i primi due capitoli usciti su GameCube e con l'epilogo uscito su Wii (su Wii è possibile recuperare anche l'intera saga con Metroid Prime Trilogy che contiene tutti e 3 i capitoli). Con Metroid Prime per la prima volta abbiamo un grosso cambiamento nel gameplay, molto coraggioso da parte di Nintendo, passando dal classico platform a 2 dimensioni ad un'avventura tridimensionale in prima persona con un mondo di gioco ricco di nemici ed enigmi che ha portato la saga di Metroid ad un altro livello rendendola molto più famosa di quanto non fosse prima. Personalmente reputo la trilogia Prime una sorta di Zelda spaziale/futuristico in quanto sia gli enigmi che i boss (e come sconfiggerli) mi ricordano molto la saga di Link, altro motivo per cui amo alla follia questi giochi di Metroid.
Come ogni altro personaggio Nintendo che si rispetti anche lei appare come ospite in altri titoli della casa di Kyoto, su tutti, ovviamente, sulla serie di Smash Bros in cui appare nella classica versione con la tuta-energia da cacciatrice di taglie o anche nella versione tuta-zero, cioè la tuta azzurra che indossa sotto la tuta-energia, sicuramente più gradevole alla vista. Fortunatamente hanno realizzato l'amiibo per entrambe le versioni e non serve che vi dica che lei è l'unico personaggio che possiedo tra le decine e decine di modellini prodotti dalla grande N.
Concludo con una nota dolente, come già avevo scritto nell'articolo dedicato a The Legend of Zelda: Breath of the Wild (QUI) ho sperato fino all'ultimo l'annuncio di un nuovo titolo di Metroid per Wii U ma non sono stato accontentato. Speriamo che Samus possa trovare nuova fama sul neonato Switch con un gioco che sia all'altezza delle vecchie glorie.
In rete si trovano centinaia di bellissime fan-art.
Per questo motivo su questo articolo non ho voluto inserire immagini ufficiali.
Per questo motivo su questo articolo non ho voluto inserire immagini ufficiali.
HERMIONE GRANGER
E quando dico Hermione non dico Emma Watson, o meglio, non solo. Principalmente parlo della Hermione letteraria che possiamo leggere nei libri della saga di Harry Potter firmati dall'autrice J.K. Rowling. La signorina Granger mi ha fatto innamorare fin dal primo libro, descritta con un cespuglio intricato di capelli in testa e grandi denti sporgenti mi ha sempre dato l'idea della classica compagna di classe secchiona, sfigata e bruttina che nessuno considera.
Effettivamente, se ricordate, all'inizio non se la filavano nemmeno Harry e Ron parlandole anche alle spalle, motivo per cui si era rifugiata nel bagno delle ragazze a piangere. Episodio che la mise in serio pericolo a causa di un troll entrato nel castello di Hogwarts ma che segnò anche l'inizio della splendida amicizia tra i 3 studenti Grifondoro.
Nel corso dei 7 anni è stata senza dubbio una delle alleate di Harry Potter più preziose, le sue trovate, le sue soluzioni e i suoi modi di fare si sono sempre dimostrati efficaci anche nelle situazioni più spinose. L'unica volta che le sono andato contro è stata quando ha fondato il C.R.E.P.A. per la difesa degli Elfi Domestici, razza che non ha mai trovato la mia simpatia, ma credo che possiamo benissimo passarci sopra.
Chi segue lo Stagno, inoltre, saprà bene quanto io sia appassionato di viaggi nel tempo e cronauti. Ebbene si! Anche la nostra streghetta è una viaggiatrice del tempo in quanto il Professor Silente, durante il terzo anno, le regalò un Giratempo, strumento magico che le permetteva di tornare indietro nel tempo e prendere così parte a più lezioni che si svolgevano contemporaneamente. Beh, sicuramente un motivo in più per amarla.
Oltre ai libri abbiamo potuto seguire le avventure dei maghetti britannici anche al cinema grazie agli 8 film realizzati. L'attrice scelta per interpretare Hermione fu Emma Watson (come detto all'inizio) scelta quanto mai azzeccata soprattutto nei primi film, quando i nostri eroi erano ancora dei bambini. Poi crescendo è andata un po' "di culo" (passatemi il termine) in quanto la Watson è diventata senza dubbio una bella ragazza, forse pure troppo seguendo in canoni dei libri (ad esempio con Ginny non è andata proprio bene e, al contrario, nemmeno con Neville). Una cosa però di cui avevo già parlato in passato in modo negativo fu la scelta di cambiare la razza della nostra streghetta nella rappresentazione teatrale di Harry Potter e La Maledizione dell'Erede. Ne avevo parlato a lungo all'epoca e non voglio dilungarmi anche ora, vi lascio il link all'articolo: Hermione Granger, black or white? In ogni caso Hermione è sempre la stessa e per quanto nella mia mente rimarrà sempre con le fattezze simili a quelle di Emma Watson quel che conta è la sua personalità e il suo intelletto.
Forse proprio per non essere la classica modella ma una ragazza che sa farsi valere grazie all'intelligenza mi è sempre piaciuta ed è tuttora uno dei miei personaggi preferiti della saga.
E anche in questo caso, solo fan-art!
RUKIA KUCHIKI
Mi rendo conto solo ora di non aver parlato quasi mai di manga o anime in uno dei miei articoli qui nello Stagno. Eppure sono un gradissimo fruitore anche di questi media, soprattutto in passato a dire il vero. Se mi mettessero alle strette, costringendomi a dire quale sia il mio manga preferito in assoluto, direi, senza troppe esitazioni, che si tratta di Bleach, scritto e disegnato da maestro mangaka Tite Kubo. E tra gli innumerevoli personaggi che abitano le sue pagine il mio preferito di sesso femminile è senza dubbio la shinigami co-protagonista Rukia.
Rukia è il primo personaggio che vediamo nel primo numero di Bleach, ed è la dea della morte che cambierà per sempre la vita di Ichigo Kurosaki, il protagonista dell'opera. Nel primo capitolo la vediamo durante un normale giro di ronda ma, trovandosi alle strette, è costretta a donare parte dei suoi poteri ad Ichigo, un normale adolescente che però riesce a vedere i fantasmi (e di conseguenza gli shinigami). Fatto strano è che Kurosaki assorbirà completamente i poteri di Rukia costringendola ad un soggiorno forzato nel mondo degli umani e a dover quindi addestrare il ragazzo dai capelli arancioni al lavoro di shinigami. Tra i due inizierà un rapporto, oserei dire, simbiotico che butterà le basi per tutte le altre saghe a seguire. Rukia infatti verrà condannata per aver ceduto, anche se non consapevolmente, i suoi poteri ad un umano dando il via ad una serie di eventi che porteranno prima Ichigo a fare irruzione nella Soul Society, dimora degli shinigami, e poi a diventare uno dei più preziosi alleati del Gotei 13, il sistema gerarchico degli dei della morte, contro le minacce degli Hollow, Arrancar e Quincy. La storia di Bleach è così lunga e complessa da essere impossibile da sintetizzare in un paio di righe ma la cosa che accomuna tutte le saghe è il rapporto tra Ichigo e i suoi amici e in particolar modo proprio con Rukia che mancherà spesso dalle pagine del manga tornando sempre in momenti chiave.
Proprio queste sue prolungate assenze la rendono una dei personaggi più interessanti e misteriosi. Spesso ci troveremo a chiederci dove sia o cosa stia facendo nel frattempo e ogni volta, quando riappare, viene accolta dal lettore con un affetto ed entusiasmo senza pari. Quando poi qualcosa di lei o del suo passato viene a galla il fascino del personaggio aumenta sempre di più. Lei, che è la causa (o il merito) dell'intera saga di Bleach, ha sicuramente un posto speciale anche nel cuore dell'autore che non ha mai nascosto essere il primo fan di Rukia. Ha dichiarato che è stato il primo personaggio che ha creato per Bleach rendendola il fulcro della storia. Non sto qui a spoilerarvi nulla ma vi assicuro che quando si vengono a sapere certe cose e, con questa nuova luce, si vanno a rileggere le prime avventure di Ichigo e Rukia, è impossibile non dare del genio a Tite Kubo.
Oltre a tutto questo, Rukia mi piace molto anche per il suo carattere. Non è la classica donna forte e indipendente, insomma non è la tipica eroina sicura di se. Spesso è tormentata da dubbi e insicurezze dovute soprattutto al fatto che è stata adottata da una nobile famiglia di shinigami e le sue umili origini non la fanno sentire all'altezza. Nonostante tutto, soprattutto all'inizio, prova a dimostrare il suo valore anche di fronte a nemici molto più grossi di lei o anche di fronte allo stesso Ichigo che non accetta subito la sua autorità. La troveremo più di una volta a mostrare i denti (anche letteralmente) per farsi valere anche se in cuor nostro sappiamo bene quanto speciale sia.
Ultima fan-art della giornata!
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