mercoledì 29 ottobre 2014

Le ombre dei dannati.

Ciao paperotti! Inizia a far freddo, eh? E noi che ci siamo lamentati che quest'estate non è stata una vera e propria estate la stiamo cominciando a rimpiangere lo stesso, non è così?
Beh, è il tempo ideale per rintanarsi in qualche pub a fare discorsi seri tra amici, tra cui: qual'è stato il tuo gioco preferito della scorsa generazione?
Domanda difficile a cui dare una risposta ma, sul subito, avevo bene in mente il titolo giusto.

Cosa succede se unite 3 cervelloni, che di videogame ne sanno a pacchi, per sviluppare un gioco inedito senza il peso di un grande brand sulle spalle?? ne esce

Shadows of the Damned

Stiamo parlando di:

- Suda51, il Tarantino dei videogame che già ci ha conquistati con il suoi Killer 7 e No More Heroes.
- Shinji Mikami, uno degli ideatori della serie di Resident Evil e tra gli altri anche di Devil May Cry e Dino Crisis.
- Akira Yamaoka, compositore delle musiche di un brand del calibro di Silent Hill.


Il game play di Shadows of the Damned ricorda molto gli ultimi capitoli di Resident Evil, quelli dalle venature più action, con la telecamera dietro la spalla del protagonista, un classico degli sparatutto in terza persona, anche se di sparatutto non stiamo parlando.
Le differenze con i capitoli più mainstream si notano subito grazie allo zampino di Suda51 che, come sempre, farcisce i suoi giochi con trovate comiche e nonsense.


Il protagonista è il cacciatore di demoni (messicano e la cosa mi piace) Garcia Hotspur che ammazza un demone di troppo facendo incazzare così Fleming, signore di tutti i demoni.
Il mega boss dei dannati, per vendicarsi, fa irruzione nell'appartamento di Garcia e gli rapisce la ragazza per poi invitarlo a seguirlo nelle profondità degli inferi per salvarla.
Così il nostro eroe parte con il suo fedele amico Johnson, teschio fluttuante dallo spiccato accento britannico, per attraversare i 5 atti che compongono l'avventura e giungere al castello dove è rinchiusa la sua bella Paula, forse..... (trama già sentita? beh, semplice ma sempre efficace)
La prima trovata geniale di questo gioco è proprio Johnson , infatti il teschietto è l'unica arma a disposizione di Garcia e, solitamente, si presenta come una torcia con cui si possono colpire i nemici ma, all'occorrenza, si trasforma in pistola, mitra e fucile a pompa, con la possibilità di essere potenziato proseguendo nel gioco.
In uno dei filmati iniziali si trasforma pure in motocicletta, purtroppo non ci sarà una sessione di guida, come c'era stata sul finale del primo No More Heroes.
Il gioco si basa molto sulla contrapposizione tra luce e buio con effetti benefici e mortali sul protagonista e sui nemici, creando enigmi interessanti e sessioni in cui la mira è fondamentale mettendo alla prova le vostre abilità di tiratori. 

I boss sono sempre ben curati e i modi per batterli sono sempre diversi e interessanti, al limite dell'enigma, in alcuni casi mi hanno ricordato i boss "alla Zelda", in cui è più importante capire come si sconfiggono piuttosto che crivellarli di colpi, sprecando munizioni inutilmente.
Carina anche la sessione che ammicca agli sparatutto a scorrimento anni '80 (richiamo presente in molti titoli di Suda51) che, in questo caso, si presenta come un mondo di carta alla Paper Mario.

Fleming, signore di tutti i demoni, nonché boss finale (oppure no? SPOILER!!)


Vi consiglio questo gioco se volete provare qualcosa di diverso dal solito, se amate quel tipo di gioco che non si prende troppo sul serio, del resto l'umorismo di Suda51 vi accompagnerà dall'inizio alla fine con le gag di Johnson e con tutti i dialoghi tra Garcia e i vari cattivoni di turno.
Non è certo un gioco che spicca per il suo comparto tecnico o per l'innovazione ma se devo pensare ad uno dei titoli che mi sono piaciuti e mi hanno divertito di più nella generazione videoludica appena passata, Shadows of the Damned è sicuramente sul podio!
E voi? Quali sono i vostri titoli preferiti?
Ciao a tutti e alla prossima!!


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