giovedì 29 settembre 2016

Dragon Quest 7 e lo scempio di Square-Enix

Buongiorno cari amici e care amiche dello Stagno! Oggi un post veloce veloce su un gioco uscito per 3DS la settimana scorsa: Dragon Quest VII. Remake del classico gioco di ruolo giapponese uscito per la prima PlayStation sedici anni fa.


Non l'ho ancora finito, lo dico subito! Essendo uno dei jrpg più longevi di sempre sarebbe stata una bella impresa finirlo in così poco tempo dalla data di uscita. Infatti, scrivo questo articolo non per recensirlo ma per denunciare lo scempio che secondo me Square-Enix ha commesso con questo remake. 
Mi spiego meglio: nella versione originale per PlayStation c'era tutta una parte iniziale piena di enigmi che, almeno per me, era veramente bella. Parlando con altri giocatori ho scoperto che per molti invece era assolutamente noiosa e molti avevano abbandonato il titolo perché il primo combattimento con un misero slime arrivava dopo circa 4/5 ore di gioco. Ci poteva stare quindi un ridimensionamento della parte iniziale ma qui su 3DS non è solo ridimensionata ma anche fin troppo semplificata. Ad esempio, senza fare troppi spoiler, per accedere ad un tempio ci sono quattro statue e ognuna, con un pezzo di poesia, ti dà indizi sull'oggetto che dovevi collocare per far aprire la porta.
Nella versione nuova, sul muro dietro ogni statua c'è un quadro che indica quale oggetto è necessario! Allora a cosa serve la poesia? Nella versione originale, per trovare i quattro oggetti, c'era un enigma ambientale che prevedeva l'apertura e la chiusura dell'acqua nei canali per usare poi usare delle zattere per raggiungere le zone con gli scrigni che contengono gli oggetti richiesti. Qui, invece, apri quattro porte, accendi l'interruttore e ti danno l'oggetto. Ulteriore beffa, quando hai i quattro oggetti e torni per collocarli sulle statue non ti fanno nemmeno scegliere quale oggetto vuoi assegnare ad ogni statua, semplicemente fanno tutto loro. Ancora una volta, allora a cosa serve la poesia? Gioca tu da solo!

Sinceramente non gioco ad un jrpg per i combattimenti, o meglio non solo. Una parte importante che mi ha fatto innamorare dei gdr a suo tempo (oltre ovviamente alle trame epiche) erano appunto gli enigmi, lo stare bloccato senza sapere dove andare, il "costringerti" a tornare in zone già visitate per capire se ti eri perso qualcosa, parlare con tutti gli npc per carpire indizi che magari erano sfuggiti ad un primo sguardo. Tutte cose che nei jrpg di oggi non esistono più dato che è tutto molto più guidato e ti ritrovi veramente a correre da punto A a punto B facendo qualche combattimento (il più delle volte pure evitabile) per poi fare il boss e ripartire verso un punto C, nelle volte in cui ti va bene e c'è una mappa esplorabile, a volte hai la mappa in cui clicchi la location ed "esplori" un lungo corridoio chiamato erroneamente dungeon.

Se sono questi i remake di oggi mi preparo già alla merda che sarà quello di Final Fantasy 7 in uscita per PS4. Tenetevi la grafica pompata, io preferisco giocare!


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