martedì 21 febbraio 2017

iBoy, il ragazzo cellulare

Buonsalve! Rieccoci qui, nuovamente, a parlare di un'altra chicca targata Netflix, ormai mia unica fonte di film e serie TV. Un film Original Netflix che ha catturato la mia attenzione solo per un motivo, la presenza di Maisie Williams nel cast, ma che si è rivelato una piacevole scoperta.
Sto parlando della pellicola diretta da Adam Randall e uscita lo scorso fine gennaio sulla piattaforma on demand: iBoy.


Vi butto giù molto velocemente la trama, giusto per contestualizzare, e poi passiamo al "cosa ne penso". Tom (Bill Milner) è un ragazzo normale che vive nella periferia di Londra, innamorato da sempre della compagnia di scuola Lucy (Maisie Williams). 
Un giorno finalmente riesce a farsi a avanti e questa lo invita a casa per studiare insieme. 
Quando Tom arriva trova la porta di casa di Lucy spalancata e nell'oscurità scorge delle figure mascherate e armate con delle intenzioni non proprio pacifiche. Preso dal panico, Tom fugge più veloce che può portando all'orecchio il cellulare per chiamare soccorsi e, proprio in questo momento, una delle figure mascherate gli spara un colpo di pistola alla testa. Tom si risveglia dal coma dopo una decina di giorni, il medico gli spiega che è fuori pericolo ma dei frammenti del suo telefono cellulare sono entrati in profondità nel cervello ed è impossibile, se non pericoloso, estrarli. Una volta dimesso inizia a manifestare degli strani sintomi e ben presto si renderà conto che è in grado di manipolare ogni tipo di segnale elettromagnetico e riuscire, ad esempio, a visualizzare i messaggi e ad ascoltare le chiamate dei cellulari che ha intorno, riesce a vedere attraverso le webcam e le telecamere di sicurezza e ad avere accesso a qualsiasi tipo di informazione presente in rete, diventa quindi una sorta di hacker paranormale. Nel frattempo Lucy non se la passa tanto bene, quella notte è stata picchiata e violentata e sembra che tutto il mondo l'abbia abbandonata e dimenticata. Tutti tranne Tom che è l'unico che va a farle visita, giurando a se stesso di prendere e punire i colpevoli, cosa che la polizia non è riuscita a fare.

Fortunatamente hanno incentrato tutto sui rapporti personali tra Tom e la gente che gli sta intorno. In primis con Lucy, ovviamente, ma anche con la nonna, l'unica partente con cui vive essendo orfano di madre (padre non pervenuto.... forse! SPOILER!!! Ma anche no, mi sa che l'ho pensato solo io, boh! Fatemi sapere!) e con l'amico del cuore che ha preso una brutta strada non vedendo sbocchi futuri essendo un ragazzo di periferia.
Così come anche con gli altri ragazzi del quartiere che al posto di stargli vicino da amici lo deridono per la cicatrice avuta durante "l'incidente" che poteva costargli la vita, un ritratto di una società che non è molto distante dalla nostra se ci pensiamo bene.
A parte questo la parte "supereroistica" l'ho vista abbastanza approssimativa e campata in aria. Certo, doveva "solo" fare da contorno ai temi trattati ma in ogni caso un approfondimento in più, a mio avviso, non ci sarebbe stato male.

L'atmosfera, periferia di Londra + superpoteri, non può non far venire in mente una serie TV britannica di qualche anno fa, ovviamente mi riferisco a Misfits (su cui è in lavorazione un post). Mi ha fatto molto piacere ripensare ai giovani dei servizi sociali e al temporale che ha cambiato le loro vite per sempre. Come dicevo l'atmosfera che si respira è molto simile e, se come me, avete amato le tutine arancioni di Nathan e soci non fatevi scappare questo film.

Nota di merito per il "boss finale" (usando un linguaggio videoludico), interpretato da Rory Kinnear che si riconferma, dopo avermi fatto innamorare di lui su Penny Dreadful (QUI), come un grandissimo attore capace di dare, anche nel ruolo del cattivo, un'impronta personale e ben caratterizzata. Se ci seguite su Facebook saprete già che il mio voto va a lui nel fanta-toto-Dottore in corso nei vari fandom: Rory Kinnear tredicesimo Dottore!!!


Mi sembra di aver detto tutto. Se ci sono domande non tiratevi indietro e lasciate un commentino qui sotto, suvvia! Non vi costa nulla!
Io vi saluto e vi do appuntamento alla prossima volta. Ciao!


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