Così inizia, dopo un salto nel passato di ben 709 episodi, lo speciale di Natale di Doctor Who del 2017. Uno speciale atipico per diversi punti di vista. Molte emozioni, due rigenerazioni, vecchi amici, saluti e addii.
Ci siamo presi un paio di giorni per poter guardare e riguaradare questo speciale di Natale. Uno speciale che, forse, per la prima volta in assoluto non presenta alcun nemico, nessuna minaccia da sventare. Questo episodio è un percorso che il Dottore fa con se stesso per poter continuare la sua storia nell'universo.
Come detto in apertura, l'episodio inizia con un salto nel passato di ben 709 episodi. Ci vengono mostrati degli spezzoni originali di The Tenth Planet, l'ultima avventura del primo Dottore, William Hartnell, in cui viene introdotta nella serie la rigenerazione del Dottore, un escamotage che permetterà di poter continuare la produzione di nuovi serial cambiando l'attore protagonista ma mantenendo il personaggio del Dottore, una tradizione che, come ben sappiamo, dura da quasi 55 anni.
Dagli spezzoni originali si passa a dei rifacimenti moderni dello stesso serial, la parte che precede la rigenerazione viene rigirata, William Hartnell viene sostituito da David Bradley, che aveva già interpretato il ruolo nel docu-drama An Adventure in Space and Time, e comincia l'avventura natalizia. Steven Moffat reinventa, senza rovinare nulla (e ci tengo a sottolinearlo) gli ultimi momenti del primo Dottore. Un Dottore che non vuole cambiare aspetto, è spaventato dalla rigenerazione, ed è comprensibile essendo la prima volta che affronta il processo. Lo trova assurdo, non vede il motivo del perché dovrebbe cambiare aspetto per continuare la sua esistenza nell'universo.

Ad accompagnare i due Dottori in questo viaggio ci sarà un Capitano della Prima Guerra Mondiale, interpretato da Mark Gatiss, che servirà a dare un po' di trama a questa puntata. Proprio mentre i due Dottori si incontrano, il tempo viene bloccato e appare il Capitano chiedendo aiuto. Successivamente si scoprirà che un'entità nota come Testimony preleva le persone un istante prima della morte per poter salvare i loro ricordi e la loro testimonianza. Qualcosa è andato storto e il Capitano è "sfuggito" senza volere a questo processo. Testimony quindi chiede ai Dottori di restituire il Capitano in cambio di una breve conversazione con Bill i cui ricordi sono stati salvati. Ottimo escamotage per avere la defunta companion anche in questo speciale senza andare a snaturare il suo finale, visto nella puntata precedente. Bill non è altro che l'avatar di vetro di Testimony con le sembianze della ragazza ma, come dirà spesso anche lei, è come se fosse la vera Bill dato che i ricordi fanno la persona.
Ma devo dire che anche quest'anno, come già successo ne I Mariti di River Song e Il Ritorno del Dottor Mysterio, i due speciali di Natale precedenti, la trama è abbastanza trascurabile e quel che conta davvero sono le interazioni tra i personaggi, soprattutto tra i due Dottori. Il rapporto tra i due Dottori è molto interessante perché mostra due generazioni a confronto, la serie classica a confronto con la serie moderna ma anche il 1966 contro il 2017. Le battute sessiste del primo Dottore contrapposte alle "pezze" che ci mette il dodicesimo Dottore sono, a tutti gli effetti, delle diapositive delle rispettive epoche. Forse la mano è stata calcata un po' troppo da Moffat nello scrivere certi scambi di battute, ricordiamo che era la persona di William Hartnell ad essere famosa per i suoi pensieri sessisti e non il primo Dottore, ma tutto sommato penso ci si possa tranquillamente passare sopra essendo comunque dialoghi molto intelligenti e che danno parecchi spunti di riflessione.

Precipitazioni e schianti sono un classico nella rigenerazione
ma stavolta il TARDIS ha abbandonato il Dottore.
Detto questo io vi saluto e vi auguro un 2018 FANTASTICO! Ci vediamo l'anno prossimo!
Clara..!
Hello, you stupid old man!
Hello, you stupid old man!
Nessun commento:
Posta un commento