sabato 30 dicembre 2017

C'era due volte... Addio Peter, benvenuta Jodie!

Molto tempo fa, al Polo Sud, il Dottore rifiutò di rigenerarsi... due volte!
Così inizia, dopo un salto nel passato di ben 709 episodi, lo speciale di Natale di Doctor Who del 2017. Uno speciale atipico per diversi punti di vista. Molte emozioni, due rigenerazioni, vecchi amici, saluti e addii.


Ci siamo presi un paio di giorni per poter guardare e riguaradare questo speciale di Natale. Uno speciale che, forse, per la prima volta in assoluto non presenta alcun nemico, nessuna minaccia da sventare. Questo episodio è un percorso che il Dottore fa con se stesso per poter continuare la sua storia nell'universo. 
Come detto in apertura, l'episodio inizia con un salto nel passato di ben 709 episodi. Ci vengono mostrati degli spezzoni originali di The Tenth Planet, l'ultima avventura del primo Dottore, William Hartnell, in cui viene introdotta nella serie la rigenerazione del Dottore, un escamotage che permetterà di poter continuare la produzione di nuovi serial cambiando l'attore protagonista ma mantenendo il personaggio del Dottore, una tradizione che, come ben sappiamo, dura da quasi 55 anni. 
Dagli spezzoni originali si passa a dei rifacimenti moderni dello stesso serial, la parte che precede la rigenerazione viene rigirata, William Hartnell viene sostituito da David Bradley, che aveva già interpretato il ruolo nel docu-drama An Adventure in Space and Time, e comincia l'avventura natalizia. Steven Moffat reinventa, senza rovinare nulla (e ci tengo a sottolinearlo) gli ultimi momenti del primo Dottore. Un Dottore che non vuole cambiare aspetto, è spaventato dalla rigenerazione, ed è comprensibile essendo la prima volta che affronta il processo. Lo trova assurdo, non vede il motivo del perché dovrebbe cambiare aspetto per continuare la sua esistenza nell'universo. 
Mentre è assorto nei suoi pensieri durante il tragitto verso il suo TARDIS, si imbatte in un altro Dottore che sta rifiutando la rigenerazione ma per motivi diversi. Ritroviamo quindi il dodicesimo Dottore, interpretato da Peter Capaldi, esattamente dove l'avevamo lasciato la scorsa estate alla fine della decima stagione. Il Dottore di Capaldi non vuole continuare la sua vita perché è stanco di perdere le persone a lui care, Bill è stata trasformata in un cyberman (e lui ignora il suo lieto fine), Nardole è rimasto nella nave spaziale dove si è svolta la scorsa puntata, senza parlare di tutte le perdite precedenti come River, che è un ricordo ancora fresco e doloroso, per non parlare di Clara, di cui sente la mancanza anche se non riesce a ricordarla, e ovviamente tutti gli amici e compagni venuti prima.
Ad accompagnare i due Dottori in questo viaggio ci sarà un Capitano della Prima Guerra Mondiale, interpretato da Mark Gatiss, che servirà a dare un po' di trama a questa puntata. Proprio mentre i due Dottori si incontrano, il tempo viene bloccato e appare il Capitano chiedendo aiuto. Successivamente si scoprirà che un'entità nota come Testimony preleva le persone un istante prima della morte per poter salvare i loro ricordi e la loro testimonianza. Qualcosa è andato storto e il Capitano è "sfuggito" senza volere a questo processo. Testimony quindi chiede ai Dottori di restituire il Capitano in cambio di una breve conversazione con Bill i cui ricordi sono stati salvati. Ottimo escamotage per avere la defunta companion anche in questo speciale senza andare a snaturare il suo finale, visto nella puntata precedente. Bill non è altro che l'avatar di vetro di Testimony con le sembianze della ragazza ma, come dirà spesso anche lei, è come se fosse la vera Bill dato che i ricordi fanno la persona.


Ma devo dire che anche quest'anno, come già successo ne I Mariti di River Song e Il Ritorno del Dottor Mysterio, i due speciali di Natale precedenti, la trama è abbastanza trascurabile e quel che conta davvero sono le interazioni tra i personaggi, soprattutto tra i due Dottori. Il rapporto tra i due Dottori è molto interessante perché mostra due generazioni a confronto, la serie classica a confronto con la serie moderna ma anche il 1966 contro il 2017. Le battute sessiste del primo Dottore contrapposte alle "pezze" che ci mette il dodicesimo Dottore sono, a tutti gli effetti, delle diapositive delle rispettive epoche. Forse la mano è stata calcata un po' troppo da Moffat nello scrivere certi scambi di battute, ricordiamo che era la persona di William Hartnell ad essere famosa per i suoi pensieri sessisti e non il primo Dottore, ma tutto sommato penso ci si possa tranquillamente passare sopra essendo comunque dialoghi molto intelligenti e che danno parecchi spunti di riflessione.

Alla fine, il percorso che i due Dottori compiono in questo episodio speciale li porterà a convincersi che cambiare è giusto sia nei propri confronti sia nei confronti dell'universo e dei suoi abitanti. Ovviamente il Dottore di Capaldi cercherà di convincere l'altro ad affrontare la rigenerazione perché altrimenti tutte le sue storie precedenti non avverranno mai e, tenendo conto delle numerosissime vite che il Dottore ha salvato nel corso della sua esistenza, sarebbe una grave perdita per tutto l'universo. Man mano il dodicesimo Dottore capirà che ci saranno altrettante vite che non saranno salvate se anche lui decidesse di non rigenerarsi e finalmente si lascia andare e rigenera il suo corpo in quello di Jodie Whittaker. Per me non ce n'era bisogno ma i primi minuti di questo nuovo Dottore mi hanno convinto. Hanno confermato la mia idea che anche la Whittaker sarà un grandissimo Dottore. Chris Chibnall, che ha scritto le poche righe di sceneggiatura dopo la rigenerazione (come Moffat aveva scritto le prime battute di Matt Smith sull'ultima puntata di David Tennant scritta da Russell T Davies), non si è sbilanciato molto con le parole ma i fatti mostrati la dicono lunga. Appena il Dottore realizza com'è diventato il suo nuovo corpo, il TARDIS lo rifiuta e lo fa uscire forzatamente lasciandolo cadere nel vuoto per poi smaterializzarsi. Su questo ho una mia teoria: Chibnall, secondo me, ha voluto rendere metaforicamente il rifiuto del TARDIS al Dottore femminile come il rifiuto di molti fan ma, sempre secondo me, il cliffhanger si risolverà con il TARDIS, completamente rinnovato, che si materializza sotto il Dottore in caduta libera riaccogliendolo dentro di se, come a dire "Ok, non siete d'accordo col nuovo Dottore ma cambiate prospettiva e potrà piacervi!". Chi lo sa? Per ora dobbiamo attendere fino al prossimo autunno quando finalmente andrà in onda l'undicesima stagione.

Precipitazioni e schianti sono un classico nella rigenerazione
ma stavolta il TARDIS ha abbandonato il Dottore.


In conclusione, quello di quest'anno è uno speciale di Natale molto valido sentimentalmente come del resto è giusto che sia. Forse il "saluto" di Capaldi l'ho trovato più ispirato e commovente nel finale della decima, mentre il monologo di questo episodio, per quanto ben scritto e maestosamente interpretato, ha fatto meno presa, forse proprio perché abbiamo già dato le nostre lacrime al precedente. Tuttavia i saluti a Bill, Nardole e anche il cameo speciale di Clara, col Dottore che recupera i suoi ricordi, sono senza dubbio molto emozionanti e ancora una volta confermano Moffat come un genio assoluto nel creare questi momenti e rendere Doctor Who qualcosa che va oltre la semplice serie TV. Con tutto il cuore, spero che anche Chibnall riesca a fare lo stesso.
Detto questo io vi saluto e vi auguro un 2018 FANTASTICO! Ci vediamo l'anno prossimo!

Clara..!
Hello, you stupid old man!




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