Potevamo forse esimerci dal parlare della rivelazione del 2017, una serie tv che quest anno ha vinto ben tre Golden Globes: The Handmaid's Tale? Assolutamente no! La trama è consistente e piuttosto articolata, poiché tratta dall'omonimo romanzo distopico di Margaret Atwood, autrice famosa per le scottanti e quantomeno attuali tematiche della sua produzione letteraria, come per esempio la connessione tra patriarcato, religione e sottomissione femminile.
La serie è ambientata in un presente alternativo al nostro, nel quale per qualche motivo non espressamente svelato (forse per l'inquinamento, oppure per un problema di radiazioni, non è comunque mai stato specificato in questa stagione e mi interesserebbe approfondire questo aspetto) il tasso di fertilità è calato vertiginosamente, al punto che la nascita di un bambino completamente sano viene considerata un miracolo, poiché è un evento piuttosto raro.
Il problema è che gli Stati Uniti d'America si sono trasformati in un nuovo regime ultra religioso e totalitario, la Repubblica di Gilead, nella quale la situazione delle donne è regredita in una maniera spaventosa. Tra l'altro, le città vengono tenute sotto controllo da uomini in nero, armati di mitra e di una massiccia dose di cattiveria. Le ancelle, gruppo del quale la protagonista Difred (letteralmente "di" + "Fred", il nome del sig. Waterford, il comandante al quale appartiene) fa parte, sono delle donne che indossano come divisa un lungo mantello color porpora e con una cuffietta bianca in testa che hanno la peculiarità di essere fertili. Erano persone normali, con un lavoro, una famiglia, dei figli, degli hobby, alle quali all'improvviso è stato tolto tutto.
E sarà proprio la speranza di tornare a questa normalità che le terrà ancorate alla propria sanità mentale e darà loro un motivo per non mollare. La loro situazione è pietosa, poiché vengono affidate ciascuna a una coppia sterile per dare loro dei figli. Per farvi uno scioccante esempio, vi dico che lo stupro dell'ancella da parte del padrone di casa viene chiamato "cerimonia", e avviene una volta al mese: la malcapitata deve subirlo silenziosamente, sdraiata sulle ginocchia della moglie. La stessa Difred, poi, viene continuamente oltraggiata dalla signora Waterford, la psicotica padrona di casa, che sfoga la propria frustrazione alternando momenti di finta cordialità ad altri, più frequenti, di astio profondo.
Difred é interpretata dall'attrice-rivelazione Elizabeth Moss, che con la sua intensa espressività rende eccellentemente reale la vasta gamma di emozioni della povera ancella. Veniamo guidati attraverso il suo punto di vista, naturalmente, perché il libro è costellato da innumerevoli pensieri, pungenti e profondi, ma spesso anche sarcastici, di Difred. Il ricorso a questo "voice over", però, non è scontato, poiché le informazioni vengono centellinate e, a stagione ultimata, rimangono molti punti interrogativi che tengono l'interesse alto.
Sono presenti dei volti conosciuti, che ritroviamo nelle altre ancelle: Alexis Bledel (Rory di Una Mamma per Amica), Samira Wiley (Poussey di Orange is the New Black) e Madeline Brewer (Tricia, sempre di OITNB). Un'altra presenza famosa è Joseph Fiennes, fratello del più celebre Ralph Fiennes (Lord Voldemort), che ha interpretato numerosi ruoli al cinema, e sul piccolo schermo lo ricordiamo nei panni del monsignor Howard, l'inquietante direttore del manicomio di American Horror Story: Asylum.
Per concludere, non posso far altro che consigliarvene la visione, si tratta di una serie che vi terrà incollati allo schermo dall'inizio alla fine e vi farà riflettere moltissimo. Lo suggerisco in particolar modo a chi, come me, ama libri, le serie tv e i film distopici. Alla prossima!
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