giovedì 25 maggio 2017

Towel Day 2017: Guida Galattica per gli Autostoppisti

Buongiorno autostoppisti galattici! Sono sicuro che tutti voi siate dei veri frischi e quindi sappiate già cosa stiamo festeggiando oggi, vero? Ma ovviamente il Giorno dell'Asciugamano!
Appuntamento annuale imperdibile per tutti gli amanti di Douglas Adams e la sua Guida Galattica per gli Autostoppisti.


A differenza di 3 anni fa (QUI) quest'oggi non volevo solamente commemorare la festività ma andare a parlare dei volumi che compongono la trilogia in cinque parti della Guida. Quindi non perdiamoci in chiacchiere e cominciamo subito!


GUIDA GALATTICA PER GLI AUTOSTOPPISTI
L'omonimo primo libro che compone questa saga è un classico che andrebbe fatto leggere nelle scuole al posto dei Promessi Sposi o della Divina Commedia. Scherzi a parte, è un libro divertente che parla di viaggi spaziali come nessun altro aveva mai fatto prima, in modo comico e a tratti demenziale. Il protagonista di questa avventura è Arthur Dent, un umano medio che un bel..ehm brutto giorno viene svegliato dal trambusto di un'impresa di demolizioni che deve radere al suolo la sua casa per far passare una nuovissima superstrada. Il fatto curioso è che subito dopo il migliore amico di Arthur, Ford Prefect, che in realtà è un alieno redattore per la famosissima Guida Galattica per gli Autostoppisti, si presenta da lui e lo informa che un'altra impresa di demolizioni vuole distruggere qualcosa per far passare una superstrada galattica, i Vogon sono giunti per distruggere la Terra.
Inizia così l'avventura dei nostri due eroi autostoppisti galattici, prima abusivi proprio in una nave Vogon e poi ospiti sulla Cuore D'Oro, ultimo ritrovato delle navi spaziali con motore a propulsione di improbabilità infinita. Al comando di questa meraviglia interstellare troviamo il presidente galattico Zaphod Beeblebrox, la sua ragazza terrestre Tricia McMillan, detta Trillian, altra unica superstite della razza umana e, fatalità, vecchia fiamma di Arthur, e Marvin l'androide paranoico. L'equipaggio della Cuore D'Oro stava cercando di raggiungere Magrathea, sede della ditta che si occupava della realizzazione di pianeti di lusso e, come verrà spiegato da Slartibartfast, la Terra era uno di questi, commissionato da due entità responsabili della ricerca della domanda fondamentale sulla vita, l'universo e tutto quanto, la cui risposta è semplicemente 42.
Il genio di Douglas Adams è notevole in questo romanzo, vi ritroverete a leggere di cose che nella vita di tutti i giorni ci sembrano familiari e, pensate un po', traggono veramente ispirazione da questo libro, un libro che tutti dovrebbero leggere anche senza, volendo ma sconsiglio, continuare la saga.


RISTORANTE AL TERMINE DELL'UNIVERSO
Alla fine del romanzo precedente, Zaphod aveva proposto di mangiare un boccone al famoso ristorante alla fine dell'universo, inteso in senso temporale e non geografico. Grazie ai viaggi nel tempo, settore turistico in forte crescita, è infatti possibile prenotare un tavolo e cenare assistendo al gnaB giB, ossia l'esatto opposto del Big Bang, in poche parole la fine dell'universo nel vero senso della parola.
Per quanto comico e demenziale sia anche questo capitolo, si nota comunque una mancanza di mordente dal punto di vista della trama. Questo libro non è altro che una raccolta di scene esilaranti e assurde incollate tra loro da una trama trascurabile ma non per questo additiamo il buon vecchio Adams in quanto la lettura risulta comunque piacevole e divertente soprattutto nella seconda parte quando, i nostri eroi, rubano una navetta completamente nera che scopriranno essere un vettore stunt destinato a schiantarsi su un sole durante il concerto del gruppo rock più rumoroso della galassia, La Zona Del Disastro. Toccherà a Marvin usare i comandi manuali del teletrasporto e sacrificarsi per salvare la vita agli amici "biologici". Arthur e Ford verranno materializzati su una nave arca (che ricorda molto quella vista negli episodi classici di Doctor Who) che sta per schiantarsi sulla Terra all'età della pietra, mentre Zaphod e Trillian si ritroveranno sul ponte della Cuore D'Oro. Tutto sommato un bel romanzo di transizione che butta le basi per quella che sarà l'opera completa, dopo ovviamente il primo libro che introduce l'universo ideato da Douglas.


LA VITA, L'UNIVERSO E TUTTO QUANTO
E qui le cose iniziano a diventare interessanti. Non nascondo che questo è il mio libro preferito eguagliato solamente dal primo romanzo. Ritroviamo Arthur e Ford nella Terra preistorica finché, seguendo un divano chesterfield rosso che cammina, si ritrovano sulla Terra del presente durante una partita di cricket a cui assiste anche Slartibartfast. Durante il match accade però qualcosa di sconcertante (si fa per dire visto che nella saga praticamente tutto quello che accade è sconcertante e demenziale), una nave spaziale atterrà nel bel mezzo del campo da gioco e un esercito di robot fa irruzione assalendo i giocatori. I nostri eroi, dopo questi fatti, si ritroveranno invischiati nella ricerca della Porta Wikkit, un antico dispositivo la quale funzione era legata al suggellamento delle guerre Krikkit.
E tra varie scene surreali, come il ricevimento a cui partecipa addirittura anche Thor e contro il quale si "scontra" il nostro Arthur per l'onore della bella Trillian, su tutte spicca quella in cui il nostro protagonista umano impara a volare, librandosi in aria, tema che verrà riproposto anche nel libro successivo.
Verso il finale, poi, c'è una parte che da un senso di continuità all'intera saga. Alla fine di ogni libro, infatti, si porta avanti una sorta di trama orizzontale sulla domanda fondamentale sulla vita, l'universo e tutto quanto, qui con l'indizio lasciato da Prak ai nostri eroi e cioè che il senso della vita può essere trovato nel Messaggio Finale di Dio al Creato, prossima tappa per Arthur e compagni.


ADDIO E GRAZIE PER IL PESCE
Questo è un libro un po' diverso dagli altri in quanto Adams ha deciso di parlare di una storia d'amore, dando finalmente un'anima gemella al nostro Arthur. E no, non si tratta di Trillian. La fortunata è un personaggio nuovo di nome Fenchurch ma facciamo un passo indietro. Arthur continua a viaggiare in lungo e in largo per la galassia finché non capita in un posto molto familiare, la Terra che, a quanto pare è tornata al suo posto e non è stata distrutta dai Vogon. Scopre con piacere che anche la sua casa è intatta ed è tutto nella norma se non che ha tonnellate di posta recapitata e mai letta, compresa una boccia per pesci rossi con inciso la frase che dà il titolo al romanzo: "Addio e grazie per tutto il pesce".
Anche altre persone sulla Terra hanno ricevuto questo dono, ma qual'è il vero significato di questa boccia? Per scoprirlo Arthur farà la conoscenza, appunto, di Fenchurch, una ragazza che, a differenza degli altri, sembra ricordare la distruzione della Terra per opera dei Vogon (come narrato nel primo libro) e fa notare al nostro protagonista un altro fatto sconcertante, la Terra è esattamente come prima tranne che non ci sono delfini, manco l'ombra nell'intero pianeta. Nonostante questi problemi universali, tra i due nascerà una storia d'amore bellissima che viene descritta da Adams nel suo inconfondibile stile. Bellissimo il capitolo dedicato, anche in questo libro, al volo, pratica appresa da Arthur nel romanzo precedente e che insegna amorevolmente anche a Fenchurch.
Anche qui, sul finale, si porta avanti la parte di trama orizzontale della saga quando Arthur, ricongiunto con gli altri protagonisti, trova finalmente il Messaggio Finale di Dio al Creato, rimanendo, però, assai deluso, al contrario del lettore che, invece, rimarrà assai divertito.


PRATICAMENTE INNOCUO
Il capitolo conclusivo di questa trilogia in cinque parti è senza dubbio il libro che mi è piaciuto di meno. Prima di tutto perché, in cuor mio, sapevo che avrei detto addio per sempre ai personaggi creati da Adams ma soprattutto perché è un opera che sembra non decollare mai per poi finire in un modo troppo brusco e demenziale. Nel contesto della saga ci sta alla grande ma ti lascia comunque l'amaro in bocca.
Ritroviamo il nostro Arthur in un pianeta molto simile alla Terra su cui si è stabilito in modo permanente, qui è famoso per preparare degli ottimi panini con la carne della Bestia Molto Normale, un animale che appare in mandria in determinati momenti dell'anno per poi sparire fino all'anno successivo. Un giorno si fa viva Trillian che è diventata una giornalista viaggiatrice nel tempo con una bella sorpresa per il nostro protagonista. Gli affida, così su due piedi, una bambina di poco più di dieci anni dicendo che è sua figlia. Ma com'è possibile? Loro due erano mai stati insieme, come può essere figlia di Arthur? Beh, semplicemente perché il nostro improbabile eroe per pagarsi i viaggi spaziali era solito vendere la propria saliva ad una banca del DNA e, essendo l'unico terrestre maschio rimasto, quando Tricia cercò un donatore, lui fu l'unico compatibile. Tutto questo per introdurre una nuova serie di situazioni sul tema padre/figlia che prevedevano un vecchio orologio cimelio di famiglia e una nuova edizione della Guida, fino ad arrivare all'epilogo che vede i nostri eroi coinvolti nella distruzione di un pianeta, sempre per opera dei Vogon. La parte di Ford nella nuova sede della Guida è ben più divertente da leggere ma lascia ben poco a livello di trama, questo finché non si ricongiunge con Arthur. Mi sarei aspettato davvero molto di più dall'opera finale.


Il nostro mai troppo compianto Douglas Adams aveva in mente altro per i nostri eroi, da come si può evincere dagli scritti lasciati e raccolti nell'opera postuma Il Salmone del Dubbio, che doveva essere a quanto pare un romanzo crossover con l'altra sua grande saga, Dirk Gently. Esiste anche un sesto romanzo con i nostri eroi, scritto però da Eoin Colfer dal titolo E Un'Altra Cosa, che però non ho ancora letto. Non so dirvi quindi se è all'altezza dell'opera originale, vi farò sapere quando rimedierò.
E anche per oggi è tutto carissimi amici e amiche, io vi saluto e se uscite, non dimenticate l'asciugamano! Ciao!


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