sabato 22 settembre 2018

Harry Potter, 20 anni dopo

Buonsalve a tutti, volevo ricordarvi che il 2018 è il ventesimo anno passato dalla pubblicazione, in Italia, di Harry Potter e la Pietra Filosofale. Ignara di tale ricorrenza, la sottoscritta ha deciso quest'estate di rileggere l'intera saga per capire se sarebbe riuscita a provare le stesse emozioni di una volta. Se ci è riuscita? Beh, in parte sì e in parte no. Scopriamo insieme il perché!


I libri iniziali, mi riferisco a Harry Potter e la Pietra Filosofale e Harry Potter e la Camera dei Segreti, sono palesemente rivolti ai lettori più giovani. La scrittura è molto semplice, quasi scarna, e in effetti se leggessi il primo volume adesso, che sono abituata ad altre letture, forse non proseguirei con il resto della saga. Ma a dieci anni, chiaramente, non badai a queste sottigliezze, e all'epoca lo trovai coinvolgente e... indiscutibilmente magico.
Al tramontare dei vent'anni, invece, apprezzo l'evoluzione della Rowling, che dai primi libri, leggeri e di rapida lettura, è passata a una prosa che l'ha consacrata come uno dei più grandi romanzieri contemporanei. Queste differenze valgono anche per la trama, che nel tempo è stata arricchita da situazioni e personaggi che le hanno conferito uno spessore non indifferente. Tra i lati negativi inserisco comunque alcune imprecisioni e ingenuità che saltano subito all'occhio e rendono meno apprezzabile il tutto a un adulto. Nel primo volume, in particolare, trovo un po' banale il fatto che le prove volte alla protezione della pietra filosofale siano superabili da tre ragazzini di undici anni che, per quanto intellettualmente ben dotati, smontano con facilità l'aura di infinita potenza del preside, il professor Silente, e dell'intero staff di insegnanti. Escludendo questo scivolone c'è da dire, però, che molti buchi di trama vengono appropriatamente coperti nei libri successivi, quindi il danno, per quanto mi riguarda, è minimo.
Per farvi un esempio, Voldemort viene sconfitto dalla magia protettiva derivata dall'amore della madre di Harry, che si sacrifica in modo che il figlio continui a vivere. Ma sembra strano il fatto che nella storia della magia sia stata l'unica, fino a quel momento, a compiere questo gesto, sebbene estremo: dobbiamo accettarla come una singolarità, dato che le era stata offerta la sopravvivenza e lei ha rifiutato? Dopotutto, le vie della magia sono misteriose e alcune, anzi, molte aree sono ancora inesplorate, basta vedere gli oggetti che vengono studiati nell'Ufficio Misteri, introdotto nel quinto libro. Un altro elemento molto discutibile è l'istruzione dei maghetti, che esclude palesemente materie basilari come, ad esempio, lingue e matematica: nessuno crede che siano sufficienti a livello elementare, e ci mancherebbe altro.
Questi punti critici dei quali ho parlato non sono dei lati poi così negativi, bensì dei dettagli che non riescono a scalfire il mio amore per la saga.
Con la rilettura ho preso coscienza di aver dimenticato moltissimi passaggi e dettagli. I film, per quanto siano meticolosamente curati, non riescono ovviamente a dire tutto quello che c'è da dire, né tanto meno a trasporre le molteplici sfaccettature dei personaggi. Sono tornata improvvisamente bambina e allo stesso tempo adolescente, ricordando le intere giornate passate a leggere e a sentirmi parte integrante di quelle pagine, di quelle avventure. Posso confessarvi con serenità di aver cominciato ad apprezzare i momenti dedicati alla lettura anche grazie alla Rowling, e la saga di Harry Potter mi ha ossessionata al punto di non riuscire ad aspettare l'edizione tradotta in italiano, che richiedeva svariati mesi di attesa: gli ultimi due tomi li ho letti in lingua originale, in barba al mio livello d'inglese che non era ancora poi così avanzato, anzi!


Non posso dire che sia stato suggestivo come leggere la saga non sapendo nulla delle vicende di Harry, però mi sono goduta ogni singola pagina. Inutile dire che invidio coloro che non l'hanno ancora affrontata, e a questi ultimi mi sento il dovere di consigliarne la lettura, qualsiasi sia l'età perché, fidatevi, è uno di quei libri dai quali non riuscirete a distogliere lo sguardo.

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