domenica 9 settembre 2018

Riverdale, buffa città..

..i tuoi scolari han sempre in zero in condotta! Così cantava Cristina D'Avena nella sigla di Zero in Condotta, cartone animato andato in onda su Italia 1 durante gli anni '90.
Se pensate che sta cosa non c'entri nulla con l'immagine qui sotto, beh.. vi sbagliate alla grande!


La prima cosa a cui ho pensato quando ho letto in giro per la rete di questa serie TV è stata proprio la canzone della sigla di Zero in Condotta pensando si trattasse solo di un caso di omonimia. Scavando un po' di più (basta anche solo leggere i titoli di testa di una qualsiasi puntata), però, si scopre che i personaggi sono basati su quelli di un fumetto molto famoso negli Stati Uniti, Archie, che è lo stesso fumetto su cui si basava il cartone animato che guardavo nei pomeriggi dopo scuola.
Ritroviamo quindi Archie Andrews, il protagonista dai capelli rossi, fulcro e collante sociale della sua cricca di amici. Mostarda, qui mantenuto col nome originale Jughead Jones, è sicuramente quello che mi ha colpito di più, dal classico personaggio comico e sciocco che era nel cartone si è passati al bel tenebroso, un nerd che preferisce passare le giornate scrivendo sul suo blog piuttosto che stare con gli amici. E poi le immancabili rivali Betty e Veronica, Betty Cooper con la sua bellezza acqua e sapone, la tipica ragazza della porta accanto e Veronica Lodge con la sua bellezza sofisticata e ricercata tipica delle ragazze delle grandi città.

Ma se nel cartone, o comunque nel fumetto, si respirava un'aria frivola e spensierata, nella serie TV i toni sono più cupi, adulti e... crime. Proprio così, Riverdale è una serie crime e non, come pensavo all'inizio, una cosa sulla falsa riga di The O.C. o Dawson's Creek. Una punta di teen drama c'è ma, senza dubbio, i fatti narrati (parlo della prima stagione dato che al momento è l'unica che ho visto) girano attorno all'omicidio di Jason Blossom e alla ricerca del colpevole.
Una serie che da questo punto di vista mi ha stupito riuscendo a tenermi incollato puntata dopo puntata per capire tutti i retroscena e i misfatti segreti dei cittadini di Riverdale. Anche perché i ragazzi del liceo non sono i soli protagonisti e, anzi, gli adulti giocano un ruolo più che fondamentale nella trama, come ad esempio il padre di Archie, interpretato da Luke Perry, il mitico Dylan di Beverly Hills 90210, senza nulla togliere ai genitori di Jughead, Betty e Veronica che ancor di più hanno i loro bei scheletri nell'armadio. Ma come in ogni cittadina che si rispetti non mancano i veri cattivi, qui mascherati da vittime, i Blossom e il loro impero fatto di sciroppo d'acero. Loro susciteranno nello spettatore dei sentimenti contrastanti non riuscendo a capire fino in fondo da che parte siano veramente, cattivi o vittime?

Non mancano nemmeno le citazioni, dalle più marcate, come ad esempio Josie and the Pussycats, altra serie proveniente dal mondo dei fumetti Archie e poi adattata a serie animata dalla Hannah-Barbera (e di cui hanno fatto anche un film nel 2001 con Tara Reid e Rosario Dawson), alle meno evidenti come ad esempio la corriera in partenza per San Junipero, chiaro riferimento ad un famoso episodio di Black Mirror.

Non poteva mancare nemmeno una citazione al fumetto classico!

E con questo è tutto per oggi! Vi consiglio questa serie? Direi di si, tutto sommato non è male e non è scontata come si potrebbe credere dalle immagini promozionali. Se poi avete memoria del cartone animato sarà anche divertente riconoscere i personaggi e fare qualche paragone.
Non mi resta che salutarvi e ciaooooo!



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