giovedì 13 giugno 2019

Black Mirror stagione 5: i pericoli della tecnologia

Ogni anno attendiamo con ansia e trepidazione i nuovi episodi di Black Mirror consapevoli che sono sempre di altissimo livello e, cosa non da poco, trattano argomenti attuali anche se in chiave futuristica. Il rapporto tra umano e tecnologia è sempre più stretto ma a quali pericoli andiamo incontro? Questa serie risponde proprio a questo.



A differenza dello scorso anno (QUI), quest'oggi, non faremo una classifica. Prima di tutto perché gli episodi sono solamente tre e in secondo luogo perché, per quel che mi riguarda, sono già ordinati dal più bello al più brutto. Immergiamoci quindi in queste tre storie.

1. 
Striking Vipers è il titolo della puntata ma è anche il titolo del videogioco protagonista di questo episodio. Non è la prima volta che Black Mirror tratta il mondo dei videogiochi, l'esempio più recente è stato l'episodio interattivo Bandersnatch (di cui non abbiamo avuto modo di parlare nonostante l'abbiamo visto/giocato svariate volte), e in questo caso ci mostra  una visione futuristica di quello che potrebbe diventare l'esperienza VR. 
Il protagonista è Danny (Anthony Mackie, il Falcon degli Avengers) che si ritroverà a giocare con il suo migliore amico, Karl, ad un picchiaduro ad incontri tramite un supporto che collega il cervello al software di gioco, facendo provare al giocatore tutte le sensazioni che prova la controparte digitale, dando inoltre massima libertà di movimento all'interno dello scenario di gioco. Le fantasie di Danny si risveglieranno quando Karl sceglierà come combattente la sexy guerriera Roxette, amore virtuale da tempi immemori. Danny e Karl, quindi, si lasceranno andare a veri e propri rapporti sessuali nel mondo virtuale diventando letteralmente dipendenti l'uno dall'altro al punto di ignorare le rispettive compagne ed avere come unico chiodo fisso l'appuntamento di "gioco" serale. Questo inizierà ad essere un problema per Danny e la moglie Theo dato che stanno provando ad avere il secondo figlio e le energie e pulsioni sessuali del marito sono completamente risucchiate dall'esperienza virtuale. Il limite tra gioco e tradimento è molto sottile e lo spettatore è invitato a riflettere su questo aspetto. Parlando con amici sono venute alla luce visioni molto diverse e la puntata mi è piaciuta soprattutto per questi spunti di discussione. Tra le tre, ripeto, è sicuramente la migliore per quel che mi riguarda.

2.
Nel secondo episodio troviamo ancora una volta una faccia nota, l'attore britannico Andrew Scott (che tutti ricordiamo nei panni di Moriarty nella serie TV Sherlock) nel ruolo del protagonista Chris, e il titolo dell'episodio Smithereens è, stavolta, il nome di un social network.
Il lento episodio inizia ad ingranare quando Chris rapisce un dipendente dell'azienda che possiede il social network con lo scopo di arrivare a parlare telefonicamente con Billy Bauer il guru fondatore di Smithereens (interpretato da Topher Grace, l'Eric Foreman di That '70s Show. Si, anche Venom in Spiderman 3 di Sam Raimi). Durante la fuga Chris e il suo ostaggio rimarranno bloccati in mezzo alla campagna e grazie alle indagini incrociate della polizia, l'FBI e la stessa azienda di Smithereens scopriremo man mano la triste vita del nostro protagonista, capendo pian piano cosa lo sta spingendo a compiere questo folle gesto. L'episodio, come già detto, è lento e poco appassionante ed è un vero peccato perché il tema trattato è davvero importante e molto attuale, ossia l'uso del cellulare alla guida e le tragiche conseguenza che può comportare.

3.
Chiude la trilogia (chiamiamola così) di questa stagione Rachel, Jack and Ashley Too, l'episodio più pubblicizzato della stagione in quanto nel cast figura Miley Cyrus a cui è stato affidato il difficilissimo ruolo della pop star, sono sicuro che abbia dovuto studiare la parte per mesi per riuscire a calarsi in un ruolo così. Ironia a parte seguiamo due storie parallele destinate a incrociarsi. 
Da una parte abbiamo la pop star Ashley O che è arrivata ad un punto della sua carriera in cui il ruolo da ragazzina solare, pulita e per bene inizia a starle stretto e vorrebbe urlare la sua ribellione punk cambiando drasticamente genere. Dall'altra parte abbiamo due sorelle, Rachel e Jack (ma va?) la prima fan della Ashely O pop star e la seconda molto più vicina ai canoni che la celebrità sogna di intraprendere. Le due linee narrative verranno incrociate quando a Rachel verrà regalata una bambola tecnologica, Ashley Too, che ha nella sua banca di memoria una riproduzione fedelissima del vero cervello di Ashley O, solamente bloccato tramite un software. La faccenda si complicherà quando Asheley O sarà indotta al coma dalla zia/manager per poter continuare ad estrarre (letteralmente) le canzoni pop dalla mente della ragazza e impedirle la svolta punk. Le due sorelle riusciranno, per errore, a sbloccare il cervello elettronico della bambola che deciderà di salvare la se stessa in carne ed ossa. Lo so, è un casino. E detta sinceramente non sono riuscito a trovare nemmeno un senso a tutto questo, nessuna morale, nessun spunto di discussione. La zia/manager vuole continuare a fare soldi arrivando perfino a mandare in coma la nipote pop star? Le bambole tecnologiche sono più intelligenti delle controparti umane? Alla fine tra pop e punk vince il punk (ma solo nei film)? Mah, assolutamente evitabile.

Tirando le somme abbiamo visto una stagione che mi ha lasciato l'amaro in bocca. Di sicuro Black Mirror negli anni ci ha abituati a ben altri livelli. Sia il numero di episodi che la qualità hanno lasciato parecchio a desiderare e che dire? Speriamo che la prossima occasione sia sfruttata in modo migliore.
Amici e amiche, per oggi è tutto! Vi saluto e vi ringrazio, alla prossima!

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