mercoledì 2 agosto 2017

I deliri onirici di Haruki Murakami: una classifica personale - Parte 1

Quest'oggi ci soffermeremo su un argomento che non rientra in quelli che generalmente vengono trattati nel nostro blog, ma riteniamo comunque che sia importante parlarne. In fondo, il Giappone è la Mecca dei nerd, e quale modo migliore abbiamo per esplorarne la cultura e la mentalità se non immergendoci nella lettura di un libro ambientato all'altro capo del mondo? Oggi parliamo dell'autore nipponico contemporaneo più conosciuto in Italia, assieme a Banana Yoshimoto: Haruki Murakami. Vi sarà capitato molto spesso di vedere, in libreria, i suoi volumi tra i libri più venduti, corredati da copertine variopinte e accattivanti. Cercherò di parlare brevemente dei libri che mi hanno più colpita e di farne una classifica, premettendo che me ne mancano ancora alcuni da leggere ed escludendo le raccolte di racconti e i saggi (ho letto "L'arte di correre", chi mi conosce sa che io e il movimento fisico siamo agli antipodi, però è riuscito a coinvolgermi perfino a questi livelli). Vediamo insieme le ultime posizioni, dalla decima alla sesta!


Prima di tutto occorre precisare che Murakami si discosta dalla classica e tragica letteratura giapponese, focalizzata principalmente nella descrizione dei contesti, e si ispira a scrittori occidentali come Fitzgerald. Si addentra nei meandri della psicologia dei protagonisti e rende queste accurate descrizioni della loro psiche il fulcro delle vicende narrate. Forse anche per questo motivo la sua prosa è da molti considerata "lenta" e perfino "prolissa", in alcuni passaggi, ma secondo il mio modesto parere dovreste concedergli più di una chance per stregarvi. Anch'io nei primi tempi trovavo i suoi libri assurdi e quasi inconcludenti, ma procedendo con la lettura dei vari volumi sono entrata in un'ottica differente, una specie di dimensione parallela.

Le colonne portanti della scrittura murakamiana sono l'alienazione e il senso di perdita. I protagonisti dei romanzi sono persone comuni che hanno però un atteggiamento piuttosto nichilista nei confronti della vita. Questo comportamento assume un particolare significato se inserito nel contesto del Giappone post-bellico, ossia dopo i problematici anni '60 e le relative proteste studentesche, e il rapido prosperare dell'economia negli anni '70 e '80, sfociato nel brutale scoppio della bolla speculativa negli anni '90. Questi eventi storici non hanno travolto completamente i personaggi dei romanzi di Murakami, però hanno influenzato indirettamente la percezione che loro hanno della propria crescita personale e delle relazioni umane. C'è una preoccupazione di fondo e una critica al capitalismo, nonché al rapido avanzamento della tecnologia, che dal punto di vista dello scrittore non migliora la condizione umana. Attraverso le proprie storie, Haruki ci dimostra che siamo emozionalmente distanti l'uno dall'altro più di quanto immaginiamo, e il contatto fisico e la sfera sessuale degli individui sono considerati come dei portali tra mondi paralleli. Ma entriamo più nel dettaglio:


10 - La strana biblioteca

Partiamo dall'ultima posizione: si tratta di un racconto brevissimo corredato dalle stupende illustrazioni di Lorenzo Ceccotti. Non vi consiglio di partire alla scoperta di Murakami da questo testo, nel caso siate dei neofiti, poiché potrebbe sembrarvi banale o eccessivamente criptico, e il prezzo è giustificato soltanto dalla presenza delle immagini, che occupano più di metà libro. La casa editrice (Einaudi) sta chiaramente cavalcando la cresta dell'onda dell'attuale boom di popolarità dell'autore, giustamente, e ci propina delle edizioni "da collezione" ripescando vecchie perle (questo racconto è stato pubblicato nel 2005 in Giappone).


9 - Nel segno della pecora 

Si tratta sostanzialmente dell' introduzione a un altro romanzo, ossia "Dance dance dance", ed è il sequel del racconto "Pinball". Pubblicato inizialmente nel 1982, è un'introduzione ai temi cari all'autore: l'inspiegabile sparizione della donna amata dal protagonista, la ricerca spasmodica della verità, l'imbattersi in qualcosa di bizzarro e la progressiva perdita del senso della realtà. Il titolo fa riferimento all'Uomo-pecora, che rappresenta una sorta di sfinge e l'Ignoto verso il quale il protagonista si protende. L'ho letto per una questione di completezza, ma ammetto che non mi è rimasto particolarmente impresso, se escludiamo il mistero rappresentato dall'Uomo-pecora, che si tratta di una figura ricorrente.


8 - After Dark  

Un libro particolare, poiché ambientato a Tokyo durante una sola notte e tutto sommato poco "complesso" per gli standard a cui l'autore nipponico ci ha abituati. La protagonista è Mari, studentessa che, dopo aver perso l'ultimo treno che avrebbe potuto riportarla a casa, si trova costretta a passare la notte in un malfamato quartiere della capitale. Da un lato ci sono le vicende "terrene" di Mari, che incontra svariati personaggi pittoreschi, dall'altro c'è la sorella Eri, che si è ritirata volontariamente in un sonno profondo e apparentemente perpetuo che sembra però avere dei punti di contatto con la realtà. La notte sarà il punto di partenza per il cambiamento delle vite di entrambe, e sullo sfondo troverete una Tokyo notturna, pericolosa e affascinante.


7 - L'incolore Tazaki Tsukuru e i suoi anni di pellegrinaggio

Alla base del libro c'è un avvenimento curioso e apparentemente inspiegabile: il signor Tazaki, che fino ai tempi dell'università era amico intimo di due ragazzi e due ragazze i cui cognomi, curiosamente, contenevano un ideogramma di un colore, all'improvviso viene da questi immotivatamente escluso, rimanendo così "privo di colori". Divenuto 36enne, dopo anni densi di alienazione e solitudine, su consiglio della fidanzata e con lo scopo di fare pace con i fantasmi del proprio passato, decide di visitare gli ex amici per capirne le motivazioni, e dovrà spingersi fino in Finlandia per ritrovarli tutti. Un vero e proprio viaggio, in senso sia geografico che psicologico/emozionale.


6 - Kafka sulla spiaggia

Un libro tra i più discussi e amati, e allora perché mai mi permetto di non inserirlo nemmeno nella top 5? Il motivo è che fu il primo romanzo murakamiano a sfondo onirico che lessi, e questo fu un grosso errore. Non ero ancora abituata alle trame un po' dispersive, agli intrecci che alla fin fine non venivano mai conclusi, e al sovrannaturale che viene "normalizzato", ossia metabolizzato e quindi concepito come naturale dai protagonisti. Il fatto è che questa nuova realtà sembra sia stata semplicemente spostata di qualche millimetro nello spazio-tempo rispetto alla nostra, quindi, se alcune cose combaciano, altre provocano un'impercettibile sensazione di straniamento nel lettore.
Appena finirò "La fine del mondo e il paese delle meraviglie" e "A sud del confine, a ovest del sole" mi cimenterò nuovamente nella lettura di questo tomo. In ogni caso, ho apprezzato le ambientazioni del romanzo (lo Shikoku, ossia la più piccola e la meno popolosa tra le quattro isole principali del Giappone, e Nakano, una città alle porte di Tokyo), mentre sono rimasta sconcertata dall'ermetismo, se così si può definire, delle vicende dei due protagonisti principali, nonché dalle morbosità edipiche del personaggio più giovane. Nel libro potrete trovare un calderone di particolarità: una profezia inevitabile, un attraente bibliotecario transessuale, un incidente misterioso che sembra quasi aver a che fare con gli alieni, un vecchietto con poteri paranormali, gatti parlanti, e perfino un sadico assassino di gatti di nome Johnnie Walker. Vi consiglio di leggerlo soltanto dopo aver familiarizzato con le tematiche e lo stile di Murakami.


Vi lascio con un piccolo assaggio delle sue storie: a questo link trovate dei brevissimi racconti, per capire se il suo stile faccia al caso vostro o meno. L'appuntamento con la top 5 è fissato tra un mese. Vi ringrazio per l'attenzione e vi auguro di passare delle splendide vacanze!

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