lunedì 4 maggio 2020

Quattro chiacchiere su Star Wars

Che la Forza sia con voi e buon Star Wars Day a tutti quanti!
Volevo approfittare di questa ricorrenza per parlare di alcune cose che mi sono lasciato indietro durante questo periodo di latitanza. Su tutte, ovviamente, le mie considerazioni sull'ultimo episodio della saga Star Wars:  Episodio 9 - L'Ascesa di Skywalker. Ma non mancheranno alcune considerazioni su The Mandalorian e altre cosette davvero interessanti.


Allora, che dire a proposito de L'Ascesa di Skywalker? Partiamo col dire che mi è piaciuto, esattamente come mi erano piaciuti i primi due film della trilogia sequel (a proposito trovare QUI l'articolo su Il Risveglio della Forza e QUI quello su Gli Ultimi Jedi), alla faccia dei detrattori (ma di questo ne parliamo in chiusura con una riflessione personale).
La più grande critica rivolta a questa pellicola è il ritorno dell'Imperatore Galattico Palpatine, ma scusate, questo deve o non deve essere la conclusione di una saga di nove film? E allora volete che il nemico principale, di cui abbiamo seguito l'ascesa al potere nella trilogia prequel e che abbiamo visto combattere dall'Alleanza Ribelle nella trilogia originale, se ne stia morto e tranquillo per tutta la trilogia sequel? Proprio come il Maestro in Doctor Who, il nemico principale doveva tornare e non è necessaria una spiegazione. Questa moda degli spiegoni ha sinceramente rotto il cazzo! Comunque, non me l'aspettavo ma il suo ritorno ci sta alla grande! Doveva tornare e le rivelazioni legate ad alcuni personaggi e a questo potente nemico, saranno un po' forzate, ma sono sconvolgenti e plausibili (ma qui non darei la colpa ad Abrams ma a Johnson).
Il film visivamente è appagante, la quantità di scenari e di pianeti mostrati sono orgasmici per ogni fan della saga che si rispetti. Il combattimento tra Rey e Kylo Ren sul relitto della Morte Nera è uno dei picchi più alti di epicità dell'intera trilogia sequel (e non è nemmeno l'unico tra i due).
Mi piace come hanno gestito la morte della Principessa Leia, o se preferite del Generale Organa, tenendo conto che l'attrice che la interpretava, Carrie Fisher, è venuta a mancare poco prima. Il personaggio è presente per buona parte del film e sono contento, c'era il rischio che morisse off-screen e non le avrebbe certo fatto giustizia. Sono rimasto anche soddisfatto del ritorno di Lando Calrissian, uno dei miei personaggi preferiti della trilogia originale, vederlo alla guida del Falcon è stato davvero emozionante in quella scena epica che riporta su schermo anche l'inossidabile Wedge Antilles (che chicca!). Per quanto riguarda i due protagonisti della serie e la loro evoluzione che volete che vi dica? Era abbastanza palese che andassero in questa direzione. Sul serio volevate vedere Rey passare al lato oscuro e insieme a Kylo Ren dominare la Galassia? Sarebbe stato affascinante ma non un film, e soprattutto il finale, di Star Wars.
Certo, ci sono cose poco chiare, alcuni passaggi un po' ostici, alcune cose lasciate in sospeso, ma sono veramente cose da maniaco che vuole trovare a tutti i costi il pelo nell'uovo. Non riesco proprio a capire come possa essere odiato così tanto questo film (come del resto i due precedenti). Star Wars è anche questo, un film per tutta la famiglia che deve far emozionare, sconvolgere e sognare. A mio avviso, questa nuova trilogia c'è riuscita in pieno.


E passiamo ora all'altra grande uscita dello scorso anno, arrivata qui da noi solo recentemente grazie ad una nuovissima piattaforma on-demand ossia Disney+. Sto ovviamente parlando di The Mandalorian prima serie TV ambientata nell'universo di Star Wars in live action, cioè con attori veri. La serie, ambientata qualche anno dopo la trilogia originale, è composta da otto episodi che vanno a raccontare le gesta del cacciatore di taglie mandaloriano che risponde al nome di Din Djarin, anche se tutti si limitano a chiamarlo Mando, interpretato, sotto l'elmo, da Pedro Pascal che molti di voi ricorderanno per il Trono di Spade o per Narcos. Il destino del nostro cacciatore di taglie prende una svolta inaspettata quando accetta un incarico da degli ex-imperiali che prevede il ritrovamento di un certo individuo che si scoprirà essere un bambino.
Questo bambino, da tutti battezzato erroneamente Baby Yoda in realtà (e ovviamente direi ma a quanto pare non è chiaro a tutti) non è il noto maestro jedi bensì, presumibilmente, un'esponente della stessa razza. Fatto sta che si scoprirà in grado di usare la Forza e, dopo aver salvato al vita a Mando, quest'ultimo deciderà di disertare la missione e fuggire insieme al piccolo. Gli episodi si possono considerare stand-alone ma ovviamente viene portata avanti una trama di stagione che vede l'impero ancora bello attivo, nonostante la sconfitta ad Endor, dare la caccia al mandaloriano e al bambino. Cosa voglia l'impero da questo piccolo alieno è ancora un mistero, quel che so è che il cliffahanger lasciato dall'ultimo episodio mi ha sicuramente messo la voglia di scoprirlo. Non vedo l'ora che esca la seconda stagione che, a quanto pare, vedrà anche dei volti conosciuti dato che Rosario Dawson è stata confermata nel ruolo di Ahsoka Tano, nome sicuramente non nuovo per chi segue le serie animate di Star Wars.

Visto che ci siamo vorrei rubare giusto due righe per parlare anche del primo libro di Star Wars che ho letto proprio l'estate scorsa. Oh bene, così sono riuscito a sdoganare anche questo e a togliermi un sassolino che girava per la scarpa da fin troppo tempo.
I libri di Star Wars hanno sempre avuto un certo fascino su di me ma, per un motivo o per l'altro, non mi ci ero mai avvicinato. L'universo espanso l'ho sempre trovato troppo grande e confusionario e per questo motivo sono sempre stato molto titubante. Però, da quando la Disney è diventata la detentrice dei diritti sulla saga ha fatto un po' di ordine definendo il nuovo canone e portando anche chiarezza sulla miriade di libri pubblicati. Mi sono fatto coraggio quindi e ho iniziato con un libro fresco fresco di stampa, Last Shot di Daniel Josè Older. Uscito nel 2018 come spin-off/prequel/sequel del film Solo (di cui ne parlo QUI), questo romanzo vede come protagonisti Han Solo e Lando Calrissian in un'avventura inedita ambientata dopo la trilogia originale ma con capitoli dedicati solo ad Han ed altri dedicati solo a Lando ambientati nel passato. Un libro sicuramente interessante che forse, però,  si perde un po' nel cercare di star dietro all'esatta cronologia degli avvenimenti. Presenta dei personaggi nuovi davvero ben costruiti soprattutto l'antagonista che spiazzerà il lettore che vedrà le due versioni della stessa persona, quella del passato e quella del presente, e capirà man mano l'evoluzione avuta dal personaggio. Come primo approccio al mondo si Star Wars su carta mi ritengo più che soddisfatto. Torneremo a parlare dei libri di Star Wars in futuro dato che mi sono preso la trilogia di Aftermath che, a detta di molti, è tra le migliori pubblicazioni riguardanti la galassia lontana lontana.

Come dicevo volevo lasciarvi con una riflessione personale. Sui social vedo tanto odio verso la trilogia sequel di Star Wars. Per carità, posso capire che possa non piacere ma qui stiamo parlando proprio di odio incondizionato. Tutto questo mi porta alla memoria i tempi della trilogia prequel e il modo in cui fu accolta dai fan all'uscita. Io ammetto di essere uno di quelli che non prova una particolare simpatia per la trilogia prequel, quella composta da La Minaccia Fantasma, L'Attacco dei Cloni e La Vendetta dei Sith, per capirsi. Dei tre film salvo solamente l'ultimo, l'Episodio 3, mentre gli altri due, che ho avuto modo di rivedere durante questa quarantena, continuo a reputarli dei pessimi film di Star Wars.
Detto questo vedo, invece, che sono molto apprezzati dalle stesse persone che odiano i nuovi film e tutto questo mi fa pensare che sia semplicemente qualcosa di ciclico. Io, come molti altri, sono cresciuto con la trilogia originale (come vi raccontavo QUI) e all'uscita dei nuovi film mi sono sentito un po' "tradito". Molte persone più giovani, invece sono cresciute con i sei film della trilogia originale e della trilogia prequel già consolidati nell'immaginario collettivo e quindi si sono sentiti "traditi" da questi nuovi film. Tra 20 anni chi vivrà Star Wars come l'opera completa formata da tutti e nove i film (più i vari spin-off) semplicemente amerà tutto, perché del resto le cose che amiamo sono spesso legate alla nostra infanzia e ai nostri ricordi. Voi cosa dite?
Buon Star Wars Day a tutti e che la Forza sia con voi!


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