mercoledì 5 dicembre 2018

Bohemian Rhapsody, la Regina del botteghino

Buongiorno paperotti, quest'oggi parliamo di un film che ha emozionato grandi e piccini: Bohemian Rhapsody, diretto da Bryan Singer e interpretato da Rami Malek, che segue i primi 15 anni di carriera dei Queen.


Ovviamente non è possibile parlare dei Queen tralasciando la straordinaria vita del frontman, il cantante, pianista e compositore Freddie Mercury, nato a Zanzibar con il nome di Farrokh Bulsara e emigrato in giovane età con la famiglia in Inghilterra. Assistiamo quindi al suo primo approccio con gli Smile e quindi con Roger Taylor e Brian May, che rinnoveranno insieme le proprie vesti formando i Queen, ai quali poi si unirà il bassista John Deacon.

Il successo fulmineo della band viene narrato intrecciato con la vita privata di Freddie, che con l'aumento della popolarità diventa sempre più vittima della solitudine. 
Gli easter egg sono numerosi: nella scena iniziale, ad esempio, quando Freddie sta per salire sul palco del Live Aid, possiamo vedere il Duca Bianco, David Bowie, con il viso coperto, e Keith Richards, il chitarrista dei Rolling Stones.
Gli attori sono molto somiglianti, in special modo Gwilym Lee che interpreta il giovane Brian May, che è identico, e il giovane Bob Geldof, portato in scena da Dermot Murphy. Le scene scherzose tra i membri dei Queen sono state tra le più piacevoli, ed è bello assistere ai momenti che hanno portato alla realizzazione dei loro brani più famosi, pur tenendo conto del fatto che, essendo una trasposizione cinematografica, la realtà è molto romanzata.


Il paperotto Rami Malek compensa la non così immediata somiglianza col cantante con la sua superlativa interpretazione, e mi pare superfluo ricordare che Freddie Mercury è un personaggio dal carisma universalmente riconosciuto.
Nonostante le numerose critiche che gli sono piovute addosso fin da prima che uscisse il film (ma quant'è bello sindacare su tutto, soprattutto sulle cose che ancora non conosciamo!), ha percorso questa strada impervia a testa alta e si è calato nei panni di una leggenda del rock con una certa maestria. Spero vivamente che si aggiudichi un Oscar, perché mi ha fatto innamorare ancora di più del personaggio di Freddie, pur rendendolo ancora più umano. L'acme emotivo penso sia stato raggiunto alla riproduzione del Live Aid: le bellissime versioni di successi quali Radio Ga Ga, We Are The Champions e Bohemian Rhapsody hanno inondato la sala e colpito al segno, sembrava di essere lì, presenti.
Non avevo mai assistito, prima d'ora, ad un applauso al concludersi di una pellicola, mi sono emozionata sul finale e mi è scesa qualche lacrimuccia, e non credo sia tutta colpa della mia ipersensibilità. Andatelo a vedere al cinema, finché rimane nella programmazione, perché é una vera e propria esperienza multi-sensoriale. E vi parlo da non-fan dei Queen (anche se le loro canzoni più famose le conosco molto bene e adoro Freddie alla follia), ero più che altro curiosa di vedere uno dei miei attori preferiti in un ruolo che mi sembra distante dai suoi soliti ingaggi. Personalmente, credo lo andrò a rivedere molto presto! Alla prossima, paperotti!

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